Nell’arco del quinquennio, verranno richieste competenze green a 6 occupati su 10. Lo rileva il focus sulle competenze green basato sulle rilevazioni del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro) ed elaborato in esclusiva per JOB&Orienta 2023.
Tra il 2023 e il 2027 il mercato del lavoro italiano richiederà a quasi 2,4 milioni di occupati (il 65% dell’intero fabbisogno occupazionale previsto) competenze green di livello intermedio e a oltre 1,5 milioni di questi (ovvero il 41% dei futuri occupati) di livello elevato. "Il rapporto del Sistema Informativo Excelsior evidenzia un futuro del lavoro italiano orientato verso competenze green" ha sottolineato Klaus Algieri, vicepresidente di Unioncamere e presidente della Camera di commercio di Cosenza sulle competenze green. "Entro il 2027, 2,4 milioni di occupati dovranno avere competenze ecologiche, soprattutto in settori chiave come agricoltura, industria e servizi, che mostrano una domanda decisamente in crescita rispetto a profili di questo tipo. Si tratta di una sfida cruciale che richiede un approccio formativo mirato e tempestivo per garantire uno sviluppo sostenibile del mercato del lavoro". Per quanto riguarda il solo 2023, i dati relativi ai contratti di lavoro evidenziano che nel 41,8% degli oltre 5,5 milioni già programmati dalle imprese (a tempo indeterminato e determinato) è richiesto il possesso di competenze per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale con un grado di specializzazione elevato. Vengono richieste maggiormente le competenze green ai tecnici della produzione e preparazione alimentare (domandate con importanza elevata all’86,2% degli ingressi), ai tecnici delle costruzioni civili (81,6%), ai tecnici della gestione di cantieri edili (69,7%), ai tecnici della sicurezza sul lavoro (65,2%). E anche nella filiera formativa, sono richieste green skills ai docenti per essere in grado di sensibilizzare gli studenti alle tematiche ambientali e di risparmio energetico. Il possesso di competenze verdi è inoltre considerato fondamentale per l’assunzione a prescindere dal livello di istruzione: le richieste maggiori sono per il personale con una formazione tecnologica superiore (è necessaria per l’84,8% delle entrate con ITS) e per i laureati (82,8%), ma la domanda rimane elevata anche per chi è in possesso di un titolo di studio di livello secondario e/o post-secondario (81,9%) o una qualifica e/o diploma professionale (78,6%). Tra gli indirizzi di laurea cui è associata una più elevata domanda della green skill si evidenziano l’ingegneria civile e architettura, ingegneria industriale, chimica-farmaceutica, altri indirizzi di ingegneria, scienze biologiche e biotecnologie e scienze della terra. Tra gli ITS sono più richieste le competenze green negli ambiti delle tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, della moda, dell’efficienza energetica e della mobilità sostenibile. Oltre alla domanda di competenze green per chi è già nel mercato del lavoro, l’economia italiana ha bisogno anche di green jobs, cioè di profili più specificatamente inerenti alla green economy. Nel gruppo delle professioni scientifiche e di elevata specializzazione, si stimano programmati nel 2023 circa 160mila contratti per green jobs, tra cui gli ingegneri dei materiali, i progettisti di impianti per la produzione di energia, gli esperti in energie rinnovabili, i chimici, gli ingegneri edili/ambientali e gli architetti green. Tra le 333mila assunzioni per green jobs programmate nel 2023 tra le professioni tecniche, si possono individuare figure emergenti quali i tecnici della produzione di energia termica ed elettrica, i designer di sistemi fotovoltaici, i tecnici del risparmio energetico. Figure professionali sempre più caratterizzate in ottica green emergono, poi, anche tra i tecnici del marketing e della vendita e distribuzione (ad esempio esperto di marketing ambientale, esperto commercializzazione prodotti di riciclo, promotore edile di materiali sostenibili). Mentre sono state programmate oltre 652mila assunzioni per operai classificabili come green jobs, tra cui si segnalano gli installatori di impianti fotovoltaici e quelli per gli interventi di efficientamento energetico, e tra i circa 450mila green jobs nel gruppo dei conduttori di impianti rientrano anche gli operatori dei sistemi di riciclaggio dei rifiuti.
Tutti profili green che le imprese faticano a trovare
52,6% le “assunzioni difficili” per queste professioni – tra cui sembrano problematici da reperire dirigenti (67,3%), artigiani e operai specializzati (62,3%), tecnici (54,7%), conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili (53,5%) – rispetto ad una media del 41,1% degli altri profili professionali.
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