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La commemorazione a Maserà
01.09.2025 - 09:45
Giuseppe Conte a Maserà di fronte alle pietre d'inciampo
Un uomo qualunque, un commerciante che scelse di non voltarsi dall'altra parte. A Maserà, dove riposa nella quiete del cimitero, si è rinnovato l’omaggio a Giorgio Perlasca, il "Giusto tra le Nazioni" che durante la Seconda Guerra Mondiale salvò la vita a cinquemila ebrei ungheresi. Una storia di coraggio straordinario, un esempio che, oggi più che mai, risuona forte come un monito.
Alla commemorazione, che ha visto la partecipazione di autorità e cittadini, era presente anche l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "È la prima volta che vengo qui," ha detto Conte, "e ho voluto esserci perché Perlasca è uno di noi che ha deciso di non girarsi dall'altra parte. La sua è una storia di chi si assume la responsabilità di stare dalla parte giusta. Oggi il suo gesto ci ricorda pagine buie del '900 che speravamo di non rivivere, e invece l'orrore continua, come a Gaza, dove una popolazione è bombardata, affamata e sfollata". L'ex premier e leader del Movimento 5 Stelle ha criticato l'operato del governo e dell'Europa, accusandoli di non agire con sanzioni o embarghi sulle armi. "ancora oggi viviamo un orrore senza fine, come nella striscia di Gaza, dove è in corso un genocidio e una popolazione allo stremo continua ad essere bombardata, affamata e sfollata dal governo criminale di Netanyhau senza che il nostro Governo e l'Europa alzino un dito: zero sanzioni, zero embargo sulle armi. Non ci si gira dall'altra parte di fronte all'orrore".
La cerimonia ha avuto un momento particolarmente toccante con l’intervento di Franco Perlasca, figlio del protagonista. "L'esempio di mio padre non ha colore politico," ha sottolineato, consegnando a Conte un libro dedicato alla memoria del genitore. "Purtroppo la storia in alcune occasioni non è maestra e non insegna nulla. Di fronte alle atrocità di oggi, mio padre sarebbe addolorato. Ha agito perché pensava di aver fatto solo il suo dovere di essere umano. Ed è questo che siamo chiamati a fare anche noi, ogni giorno".
Per mantenere viva la memoria, i ragazzi della quinta elementare della scuola Ca' Mura di Bertipaglia hanno voluto lasciare un segno tangibile. In Piazza Municipio hanno posato quattro "pietre d’inciampo" con incise il nome di Perlasca e le sue parole più celebri: "C’era della gente in pericolo e bisognava fare qualcosa".
"Abbiamo accolto l'invito dei ragazzi e scolpito queste parole sulle pietre perché tutti le tengano ben presenti," ha spiegato il sindaco Gabriele Volponi. "Ogni anno rendiamo omaggio a Perlasca, un simbolo di coraggio, libertà e fratellanza". Anche il sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari ha preso la parola, ribadendo l'importanza di scegliere la "via giusta" in un mondo pieno d'odio.
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