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Studenti Per - UDU Padova, "L'Ateneo non ascolta gli studenti, siamo pronti alla mobilitazione" 

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Padova, Unione degli Universitari (UDU): gli studenti si oppongono alle direttive per la sessione esami dell'Ateneo

  Durante la seduta di ieri del Comitato Regionale di Coordinamento delle Università del Veneto, sono state stabilite le direttive per la sessione dell’Ateneo patavino: principalmente in presenza, la modalità online è garantita solo agli studenti internazionali e a chi ha problemi legati al Covid. “Disorientamento e confusione della nuova governance, che nonostante il forte aumento dei contagi, il malfunzionamento del tracciamento regionale e nazionale, i disservizi nei trasporti in tutta Italia e l'emergenza abitativa, sceglie di mantenere in presenza la sessione d'esami, ignorando i nostri campanelli d’allarme.”, dichiara Domenico Amico, Coordinatore di Studenti Per Udu Padova, “Come UDU Padova abbiamo lanciato la petizione “UNIPD, RIPENSACI”, che in una sola notte ha raggiunto 4mila firme. Tra questi ci sono tanti degli studenti che non hanno trovato casa a settembre e Unipd lo sa. Forzare la sessione d’esami in presenza, nonostante l’emergenza pandemica e quella abitativa, significa ignorare volontariamente le necessità della comunità studentesca. Da settimane avvertiamo la governance circa i rischi della sessione in queste condizioni, ma l'Ateneo ha deciso di non rispondere agli studenti e questo ci delude fortemente.” Le regole che si delineano per gli esami universitari prevedono il diritto di sostenere la prova online per positività e quarantena, tutto il resto dei casi è lasciato alla discrezione e alla sensibilità del singolo docente. “Un cambio di governance che si fa sentire. Sembra che i disagi di questi mesi non contino nulla per il nostro Ateneo” dichiara Alessia Conti, Senatrice Accademica dell’Udu Padova, “Quando due anni fa si iniziava ad intuire il pericolo del Coronavirus, Unipd è stata tra le prima ad avere una soluzione, ora invece vorrebbe chiudere gli occhi davanti agli innumerevoli problemi che affliggono la popolazione studentesca, nonostante le sue forti richieste. Siamo pronti a mobilitarci e troveremo il modo di attirare l'attenzione dell'Ateneo, anche se è molto impegnato con la preparazione degli 800 anni.” In meno di un’ora, la petizione lanciata dall’associazione di rappresentanza studentesca aveva già superato le 2000 firme. C'è da dire che tra le varie università del Veneto e di tutta Italia esiste molta eterogeneità: a Verona la situazione è migliore, così come a Firenze, Bologna, Ferrara e Torino, in cui la modalità online è prevista almeno per studenti fuori sede: “oltre al lato economico che è importante, perché pagare vitto e alloggio per andare a sostenere degli esami è pesante, - spiega Virginia Libero, Presidente di UDU Padova- bisogna considerare il rischio di affrontare un viaggio con mezzi estremamente affollati per presentarsi ad un esame con altre cento persone”. A rincarare la dose è Enrico Caccin, altro Senatore dell’UDU: “Il contagio può colpire le famiglie di studenti e docenti. Ai giovani è già stato dato ingiustamente degli untori ma noi, oltre a dimostrarlo con la più alta percentuale di persone vaccinate per fascia d’età, siamo responsabili anche in questa occasione. Chiediamo altrettanta responsabilità da parte di chi paghiamo per il diritto allo studio. Non ci fermeremo facilmente, siamo pronti a lavorare duramente perché le richieste della popolazione studentesca vengano ascoltate, desistere infatti non è qualcosa che concediamo facilmente! Siamo pronti a mobilitarci, arrivando in ogni aula, dipartimento e struttura. La nostra petizione ha raggiunto 5000 firme e questo dimostra l'importanza del rivedere le modalità d'esame, Unipd deve ascoltarci." Link petizione: https://forms.gle/h7zywBwcpCv3JzWz5  
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