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Padova: “Recuperiamo luoghi a partire dalle attività di prossimità”

alain luciani

Padova è uno dei luoghi storici della città. Qualsiasi progetto dovrà farlo diventare un posto finalmente bello da vivere e non solo da vedere

Alain Luciani Alain Luciani
“Ben vengano rigenerazioni urbane come quella che interesserà Piazza Mazzini. L’importante è che qualsiasi progetto, pur blasonato e all’avanguardia, non finisca per trasformare i luoghi in “non luoghi”, sicuramente belli da vedere, ma non da vivere”. Ha le idee chiare Alain Luciani, consigliere comunale della Lega Nord, vice presidente della Commissione consiliare V che si occupa di politiche del territorio, dell’ambiente e delle infrastrutture, oltre a essere componente della Prima Commissione consiliare (politiche della qualità della vita, partecipazione e pari opportunità) e della VI (promozione dei servizi alla persona). Luciani era stato assessore nella giunta dell’ex sindaco Massimo Bitonci, con deleghe a Pronto intervento cittadino e manutenzioni. Sul progetto di recupero per il quale il Comune ha stanziato mezzo milione di euro, Luciani sottolinea che piazza Mazzini è uno dei luoghi storici più importanti di Padova. Per anni, purtroppo, ha pesato l’etichetta di un posto malfamato, caratterizzato soprattutto da prostituzione e spaccio, anche per la vicinanza alla stazione ferroviaria, tanto che, negli anni, molti residenti se ne sono andati e negozi e attività hanno chiuso i battenti. Un “marchio” che ha pesato a lungo, ma che questa piazza, parte importante della storia di Padova, è riuscita, a un certo punto, a scrollarsi di dosso con soluzioni minime, ma fattibili. Mi spiego: è bastata un’attività commerciale, non da sola ovviamente, per farle cambiare pelle, per ridare vita, movimento, luce a un luogo finito in degrado. L’attività era una gelateria, collocata proprio nel bel mezzo della piazza. Quand’ero piccolo ricordo che papà mi accompagnava lì dicendomi: “adesso andiamo in piazza Mazzini a mangiare il miglior gelato di Padova”. Mi piace raccontare questo aneddoto perché spiega, più di tanti altri esempi, la vera identità di un luogo. Se vogliamo davvero recuperare uno spazio pubblico dobbiamo dargli un’anima. Piazza Mazzini, e tutta l’area che vi ruota intorno, è un luogo impregnato di tradizioni, di vivacità e di cultura. Qualsiasi progetto dovrà, allora, rapportarsi nel concreto con chi ci vive, ci abita, ci lavora. Si dovrà tener conto del passato e del presente, dell’architettura e delle persone, di ciò che dentro a questi luoghi si è fatto e si può fare meglio”. Tra le soluzioni Luciani indica le attività di prossimità. “Per riappropriarci davvero di una piazza o di un quartiere – afferma –, bisogna dare importanza alle attività di prossimità, riqualificarle trovando il modo di incentivarne lo sviluppo, la valorizzazione, anche attraverso la disponibilità di spazi esterni ad uso pubblico. Allo stesso modo il patrimonio storico e artistico deve passare attraverso il concetto che è un bene da tutelare, salvaguardare e soprattutto far fruire. In caso contrario si corre il rischio di realizzare belle case, perfette e ordinate in cui nulla è fuori posto, ma semplicemente perché nessuno le abita e la vive”. Nicoletta Masetto
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