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Sicurezza a bordo dei bus, attivazione delle body-cam.

Bodycam per i controllori, panic botton collegato al numero di emergenza 112, geolocalizzazione dei bus e mappe delle zone più a rischio.

Sicurezza a bordo dei bus, attivazione delle body-cam.

Le questioni che sollevano preoccupazione e incidono sulla percezione di insicurezza di chi vive e si muove, specie in alcune aree della città, coinvolgono anche i mezzi pubblici, a bordo dei quali sono frequenti le denunce di intimidazioni e aggressioni nei confronti sia del personale che degli utenti del servizio.

BusItalia Veneto è già intensamente impegnata con attività di verifica e accertamento dei titoli di viaggio come previsto dal Contratto di servizio. "Per rendere più sicura e affidabile l'attività degli operatori, per la sicurezza degli utenti e per incrementare la deterrenza verso gli abusivi e i malintenzionati - spiega Gottardo - si dovrebbe investire in nuovi strumenti digitali destinati al personale.

In particolare - prosegue Gottardo - grazie alle body-cam si potrebbero documentare in modo completo e preciso tutte le fasi dei controlli a bordo, migliorando l'efficacia dell'attività di rilevazione delle infrazioni e permettendo di acquisire importanti elementi per l'individuazione dei soggetti multati. L'utilizzo di queste apparecchiature integrerebbe i sistemi di videosorveglianza già presenti sui mezzi di BusItalia in servizio."

Queste sono le proposte di Vincenzo Gottardo, consigliere delegato al trasporto pubblico locale della Provincia di Padova. Egli suggerisce di dotare i verificatori in servizio sugli autobus di una telecamera digitale di piccole dimensioni ("body-cam"), applicabile direttamente sulla divisa, capace di registrare ore di filmato in alta definizione full HD.

Le body-cam dovrebbero essere impermeabili e operative anche in condizioni di scarsa luminosità, con un ampio angolo di visuale e buona autonomia di funzionamento. I filmati acquisiti, criptati con chiave HW, potrebbero essere sbloccati solo dal personale autorizzato.

Come stabilito dalla normativa sulla privacy, le videoregistrazioni possono essere conservate per un massimo di 24 ore: se entro tale termine non interviene una richiesta di acquisizione da parte delle autorità giudiziarie o delle forze di polizia, esse devono essere cancellate.

È quindi essenziale la collaborazione attiva dell'utenza che - in caso di contenzioso o altra necessità - deve rivolgersi tempestivamente alle autorità competenti. È fondamentale investire maggiormente sui controllori, orientando le assunzioni verso giovani sotto i 40 anni e in gran parte donne.

Senza nulla togliere ai colleghi maschi, le donne risultano spesso più inclini a risolvere positivamente le controversie che si sviluppano a bordo e alle fermate. "Non bisogna mai frapporre un muro con il passeggero non in regola ma piuttosto accoglierlo con modi cortesi e adeguati. I controllori dovrebbero essere formati non solo per sanzionare, ma anche per educare

"Il lavoro di squadra è fondamentale, così come l’empatia. Se fermi un passeggero e non riesci ad avere successo, è importante che il tuo collega intervenga in modo positivo. Quante situazioni che avrebbero potuto degenerare, si sono risolte con un semplice 'scusa, prego'?" Tuttavia, accade che, per verificare passeggeri arabi senza titolo di viaggio, le donne, purtroppo, debbano essere affiancate da uomini, a causa del rifiuto a riconoscerne l’autorità.

I controllori dei mezzi pubblici sono "agenti di polizia amministrativa". Questa qualifica, ottenuta attraverso un percorso di formazione specifico, estende il ruolo a tutti i lavoratori del settore. I controllori, dotati di un distintivo sulla giacca, hanno già un maggiore impatto nel contrasto di comportamenti ostili e violenti.

"L'obiettivo è scoraggiare - se non fermare - chi insulta, minaccia e aggredisce chi verifica i biglietti," dichiara Gottardo. Questo cambiamento non è solo simbolico, ma rappresenta un passo concreto verso la protezione di chi lavora quotidianamente a contatto con il pubblico.

La qualifica dei controllori non basta; si dovrebbe investire in tecnologia per migliorare ulteriormente la sicurezza. È necessaria la lettura automatica delle carte d'identità, per rendere le operazioni di controllo più efficienti e rapide, sempre nel rispetto delle normative sulla privacy. Questa innovazione tecnologica affiancherebbe il sistema di videosorveglianza già ampiamente diffuso: tutti gli autobus e la stragrande maggioranza dei tram sono dotati di telecamere.

La stretta collaborazione con le forze dell'ordine e la polizia locale garantirebbe la sicurezza di passeggeri e personale sui mezzi pubblici, sviluppando un ampio sistema di controllo sul territorio. Questo sistema, focalizzato principalmente sulle fasce orarie e sulle aree più a rischio, implementerebbe operazioni congiunte per prevenire e reprimere reati e comportamenti scorretti a bordo.

Un'altra iniziativa per la sicurezza, non correlata ai compiti di assistenza alla clientela, è la collaborazione con l'Associazione Nazionale dei Carabinieri. Questa consentirebbe ai volontari dell'associazione di salire su autobus e tram, soprattutto nelle ore serali, sempre in divisa e in gruppi, a disposizione dei passeggeri per qualsiasi necessità. Tuttavia, non svolgeranno l'attività di controllo dei biglietti e quindi non potranno effettuare multe.

La loro presenza in divisa sui mezzi pubblici e alle fermate rappresenterebbe un deterrente per coloro che vogliono compiere atti di vandalismo o microcriminalità, trasmettendo una maggiore percezione di sicurezza ai passeggeri. Sono riconoscibili dal basco, simbolo delle forze Onu portatrici di pace, e dalla giubba.

La loro attività è, tradizionalmente, rivolta all’assistenza dei più deboli. È necessario istituire un protocollo d'intesa con il prefetto, il sindaco, il presidente della Provincia, i vertici dell'azienda del trasporto pubblico locale e i rappresentanti sindacali del settore.

"Il protocollo ha un grande valore perché è strettamente operativo, con l'obiettivo di ridurre notevolmente i tempi di intervento delle forze di polizia, evitando una serie di passaggi" ha detto Gottardo spiegando che "non ci sarà più l'autista che avverte il proprio ufficio, che a sua volta allerta le forze di polizia" ma ci saranno "sistemi di geolocalizzazione, allarmi che scattano subito e sono direttamente collegati con il 112 che potrà immediatamente mandare i soccorsi."

Non da ultimo, la Provincia di Padova proporrà "l’attivazione di un osservatorio locale che consentirà di creare una mappatura con le linee e gli orari più a rischio da trasmettere alle forze dell'ordine e per capire dove intensificare la videosorveglianza nelle aree maggiormente esposte. Credo che questo protocollo – afferma Gottardo – sia molto importante, se ancorato a azioni concrete e pratiche che possano proteggere gli operatori del trasporto pubblico, troppo spesso vittime di vandalismo e violenza.

Questo protocollo assegna a ciascuna istituzione compiti per collaborare in sicurezza. La Provincia di Padova si assumerà un ruolo attivo nell'attivazione dell'osservatorio, sia con le istituzioni locali sia con le forze dell'ordine, per identificare i territori che richiedono maggiore attenzione e incrementare ulteriormente gli standard di sicurezza.

Questo lavoro dell'osservatorio ci consentirà di avere dati e di creare una vera e propria mappatura con le linee e gli orari più a rischio da trasmettere alle forze dell'ordine e per comprendere dove intensificare la videosorveglianza nelle aree più critiche", ha concluso il consigliere Gottardo."

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