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Contro l'autonomia

Bigon (PD): "Ma quale autonomia differenziata? Il centralismo sta già aumentando le diseguaglianze"

"L'autonomia differenziata aumenterà gli squilibri tra regioni premiando i pochi e discriminando i fragili, sia per quanto riguarda l'ambiente, il lavoro e soprattutto la scuola"

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“Schede ospedaliere non applicate, sotto-organico di personale, burn-out diffuso, carenza di medici di base. E non se ne viene mai fuori. Al di là dei proclami ideologici sull’autonomia bisognerebbe avere l’onestà intellettuale di ammettere che in molti settori sensibili per la vita dei cittadini, dove l’autonomia è già un dato di fatto, a partire dalla Sanità, esiste già un centralismo sfrenato dove i problemi non vengono mai affrontati. E’ il centralismo delle regioni. Con la conseguenza che le diseguaglianze sono aumentate drasticamente, basti pensare che in molti casi può accedere alle cure sanitarie nei tempi utili soltanto chi ha disponibilità economica di andare dal privato. Quanto si deve aspettare per una cataratta?”. Non va per il sottile la consigliera regionale del Partito Democratico, Anna Maria Bigon, rispondendo alle esternazioni del presidente della Regione Luca Zaia in merito alla protesta parlamentare delle opposizioni.

“L'autonomia differenziata aumenterà gli squilibri tra regioni premiando i pochi e discriminando i fragili – prosegue Bigon – sia per quanto riguarda l'ambiente, il lavoro e soprattutto la scuola. L'istruzione non può essere differenziata da regione a regione, con programmi diversi, retribuzioni diverse degli insegnanti e sostegni differenziati. Avremo la scuola pubblica per gli emarginati e la privata, sovvenzionata, per i più abbienti”.

E conclude: “E per favore, si lascino da parte i Lander tedeschi che sono tutt’altra storia e tutt’altro disegno complessivo che nulla ha a che spartire con l’autonomia differenziata proposta e portata avanti a colpi di maggioranza dalle destre italiane”.

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