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Allarme Delta del Po

Cisint in campo per i pescatori e agricoltori del Delta

L'europarlamentare della Lega visita Porto Tolle e denuncia la situazione critica: “La comunità affronta gravi difficoltà per lavorare e vivere dignitosamente. Serve un intervento urgente”

Anna Maria Cisint

Anna Maria Cisint, Lega

L’europarlamentare Anna Maria Cisint (Lega) ha visitato Porto Tolle, sul Delta del Po, dove ha incontrato le cooperative di pescatori per ascoltare le difficoltà e le richieste di chi vive del lavoro nelle acque e nei campi. Tra i rappresentanti, Fabrizio Boscolo, presidente della cooperativa Villaggio Pescatori Pila, il vicepresidente Lorenzo Carnacina e Jessica Mantovan, presidente del Comitato Unitario Pescatori, hanno illustrato la situazione di crisi a Cisint.

“Porto Tolle è una comunità che fatica a sopravvivere – ha dichiarato Cisint – e necessita di un intervento istituzionale tempestivo. Qui i pescatori e le loro famiglie vivono enormi difficoltà anche per garantire un pasto quotidiano. Io ci sono e sono al loro fianco”.

Per fronteggiare la situazione, Cisint ha aperto un dialogo diretto con il Ministero dell’Ambiente, auspicando interventi strutturali che migliorino le condizioni del Delta. “È fondamentale – ha spiegato – aumentare la profondità dei fondali per favorire biodiversità e pescosità, evitando che le acque restino basse e calde, condizioni che favoriscono la proliferazione di specie aliene come il granchio blu, dannoso per l’ecosistema locale”.

Nel Delta, però, il disagio dei pescatori è già al limite. I costi previdenziali e di gestione delle cooperative sono difficili da sostenere, tanto che molti operatori sono costretti a trovare impieghi saltuari per mantenere le famiglie. In questo scenario, Porto Tolle rischia di diventare un “comune dormitorio”, avverte Cisint, se le istituzioni non interverranno con urgenza. Inoltre, il Consorzio di settore, incapace di rispondere alle sfide attuali, ha trasferito la gestione della crisi alle cooperative, che potrebbero a loro volta chiedere nuovi sacrifici ai soci.

Tra le principali criticità evidenziate vi è anche la scarsità di seme ittico, con appena 6 kg distribuiti per pescatore, un apporto simbolico e insufficiente a garantire la sostenibilità delle attività. A peggiorare la situazione c'è la minaccia crescente del granchio blu, che riduce ulteriormente i guadagni, portando i pescatori al limite della sopravvivenza economica. Cisint lancia quindi un appello per interventi immediati, affinché Porto Tolle non perda uno dei suoi principali cuori economici e sociali, e la tradizione della pesca non si spenga insieme a una comunità di lavoratori tenaci.

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