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“Promettono autonomia, ma tagliano ai Comuni”: il PD Veneto contro la manovra del governo Meloni

Andrea Martella denuncia i tagli previsti dalla nuova manovra: “Senza fondi per i Comuni, si sacrificano i servizi essenziali per i cittadini e si mette a rischio la sicurezza dei territori”

Il Partito Democratico del Veneto, guidato dal segretario Andrea Martella, esprime una forte critica contro la manovra di bilancio presentata dal governo Meloni. «Mentre con una mano firmano i proclami sull’autonomia, con l’altra tagliano i bilanci dei Comuni, i servizi degli enti locali, le risorse a disposizione dei territori per la sicurezza idrogeologica» dichiara Martella, sottolineando l’apparente contraddizione tra le promesse di autonomia e le scelte finanziarie contenute nella manovra.

Secondo l'analisi del PD Veneto, i tagli previsti avranno un impatto pesante sugli enti locali, che si troveranno costretti a ridurre servizi essenziali per i cittadini. «Non è un paradosso: è l’esatta dimostrazione del fallimento di ogni promessa di autonomia, federalismo e sostegno ai territori. Di fronte alle difficoltà dei conti dello Stato, il governo fa la scelta più facile e insieme devastante: far pagare agli enti locali. E cioè, alla fine, ai cittadini», afferma Martella. «Quando Roma taglia i fondi di un Comune, o di una Provincia, questi dovranno a loro volta sacrificare i servizi per la popolazione, il sociale, la scuola, le manutenzioni, gli investimenti».

I dati forniti da Anci Veneto quantificano l’entità delle riduzioni: quasi 1,4 miliardi di euro in meno per Comuni e Province nell’arco dei prossimi cinque anni. Gli importi annuali sono crescenti: dai 140 milioni previsti per il 2025, ai 290 milioni dal 2026 al 2028, fino a raggiungere i 490 milioni di euro nel 2029, aumentando il trend dei tagli già avviato con la precedente manovra.

In aggiunta alla riduzione delle spese correnti, Martella evidenzia il problema dei fondi per gli investimenti, fondamentali per la messa in sicurezza e la tutela del territorio. «Dal 2028 al 2030 i contributi ai Comuni veneti per interventi di messa in sicurezza di edifici e territorio saranno ridotti di 200 milioni di euro l’anno», spiega il segretario. Il fondo destinato alle piccole opere nei Comuni con meno di mille abitanti subirà un definanziamento già dal 2025, mentre il fondo per la rigenerazione urbana perderà 200 milioni di euro l’anno dal 2027 al 2030. «In altre parole, lasciamo i Comuni senza risorse necessarie per questi investimenti strategici, proprio in una fase storica in cui ogni giorno diventa più evidente la fragilità dei nostri territori di fronte agli effetti crescenti del cambiamento climatico» conclude.

Martella avverte che l’impatto delle scelte del governo si farà sentire concretamente nelle comunità locali: «L’impatto delle scelte del governo sui nostri territori sarà devastante, e porterà a un impoverimento reale dei cittadini, delle famiglie, delle nostre comunità». Per contrastare gli effetti di questa manovra, il segretario PD Veneto promette azioni mirate per mettere in luce le conseguenze della politica governativa su diversi fronti. «Dal sociale alla scuola, dalle manutenzioni di edifici e strade alla messa in sicurezza contro le calamità naturali, dal trasporto pubblico alle opportunità per i giovani, faremo una grande operazione verità per denunciare gli effetti sul Veneto delle scelte della destra romana».

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