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Emergenza idrogeologica. Bassapadovana 1/3
29.05.2025 - 09:58
Il rischio allagamenti a Este e Monselice
Basta una pioggia intensa, neanche tanto violenta, per mandare in crisi la rete di scolo fra Monselice ed Este. Lo sanno bene le centinaia di persone che non più tardi di un anno fa, a metà maggio 2024, si sono trovate con l’acqua in casa o quasi, alle prese con disagi e danneggiamenti che hanno lasciato il segno. Poi a Monselice, in particolare, si è presentata un’altra emergenza, agli inizi di settembre, con un importante cedimento ai piedi del monte Ricco. Così, in occasione di ogni previsione di maltempo, scatta l’allarme fra chi è stato toccato dagli allagamenti e ha dovuto lasciare in fretta e furia la propria casa.
“Ormai ogni volta che c’è un nubifragio ci aspettiamo il peggio e la protezione civile deve partire con la barca”, spiega Monica Buson, che vive in via Cavallino, strada che insieme a via Molini condivide il più alto rischio di allagamenti. “È stata un’esperienza che ha lasciato il segno - aggiunge - purtroppo finiamo sott’acqua perché da una parte ci sono i fossati che non vengono sistemati e non riescono perciò a svolgere al meglio la loro funzione, dall’altra non sempre i collegamenti con i canali consortili sono aperti in modo da far defluire rapidamente l’acqua in eccesso che invece rischiamo di trovarci a casa”.
Gli allagamenti di un anno fa a Monselice hanno interessato anche l’area del centro commerciale Airone e alcuni sottopassi. A Este le frazioni di Deserto, Prà, Motta e Meggiaro sono state particolarmente colpite, insieme al sottopasso di via Ferro, completamente allagato. L’8 settembre, inoltre, a Monselice, una colata detritica in zona Monte Ricco ha provocato l’isolamento delle vie Solana, Isola Verso Monte, San Vio e Pignara. Diverse abitazioni sono state minacciate da una colata di fango.
Quanto sia esposto il territorio fra Este e Monselice al rischio idraulico lo confermano i dati dell’Ispra: nelle due città ci sono oltre 4 mila persone che vivono in aree a forte rischio alluvione, più di 1600 famiglie e oltre 600 aziende, compresa una trentina di beni culturali.
Proprio dall’esperienza degli allagamenti Monica Buson ha scelto di impegnarsi nel concreto per la difesa del territorio arrivando così ad essere la prima donna eletta nell’assemblea del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo in rappresentanza della lista “Consumatori e agricoltori nei consorzi di bonifica”. “Oggi non si può più parlare di bonifica, - afferma - questo termine desueto appartiene a ricordi del passato. Oggi si deve parlare di gestione del territorio, un territorio, quello del nostro consorzio, che ancora vive molto di agricoltura. La nostra presenza porterà le voci di cittadine e cittadini che vivono in un territorio che è soggetto a profondi cambiamenti, ad alluvioni sempre più frequenti a causa delle “bombe d’acqua”, effetto dei cambiamenti climatici. Discuteremo e voteremo in base alle proposte che saranno sottoposte alla discussione di questa assemblea. Un atteggiamento che auspichiamo sia fatto proprio anche dalla maggioranza a fronte di proposte che potranno arrivare dai rappresentanti della nostra lista, perché siamo tutte e tutti qui per gestire al meglio un bene comune.”
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