Polemica sulla situazione del nuovo carcere, costruito in Tangenziale Est e al momento mai aperto, anche se dovrebbe entrare in funzone tra poche settimane, dal momento che la polizia penitenziaria svolge già attività di sorveglianza all’interno, evidentemente in preparazione dell’accoglienza a primi detenuti, che comunque dovrebbero essere non più di una trentina, perlomeno nel primo periodo. Secondo la polizia penitenziaria però i problemi non mancano, neppure in una struttura che dovrebbe essere assolutamente intonsa. Problemi e questioni sindacali, certo. Ma anche problemi strutturali che non ci dovrebbero - perlomeno in teoria - essere in un carcere appena aperto e di recente costruzione. Invece anche di questo si è parlato nel corso della manifestazione di protesta indetta dai sindacati di polizia penitenziaria e che ha visto anche un incontro in Prefettura, nella mattinata di lunedì 11 gennaio. Topi che escono dalle fessure. Odore di animali morti (probabilmente altri topi) che filtrano da sconnessioni e aperture. Pavimenti in legno già gonfi di umidità e rialzati. La pioggia che filtra all’interno delle strutture. I sindacati di polizia penitenziaria hanno tratteggiato un quadro disastroso delle condizioni del nuovo carcere che sorge in Tangenziale Est. Lo hanno fatto nel corso dell’incontro che hanno avuto in Prefettura con il Prefetto vicario (al momento Prefetto reggente) Carmine Fruncillo. Nella mattinata di lunedì 11 gennaio infatti è scattata la manifestazione di protesta, con annesso corteo, col quale tutte le sigle sindacali che rappresentano i lavoratori della polizia penitenziaria hanno inteso protestare contro la durissima situazione dei lavoratori a Rovigo, dal punto di vista sindacale. L’epilogo di un lungo scontro che vede ormai sindacati e dirigenza della struttura rodigina contrapposti in modo quasi insanabile. Il Prefetto reggente ha dimostrato interessamento e voglia di chiarire per quanto concerne le condizioni strutturali del nuovo carcere, nel quale viene già svolto servizio di vigilanza, in attesa del trasferimento della trentina di detenuti che al momento costituiscono l’intera popolazione carceraria del vecchio carcere di via Verdi. Non si sa quando avverrà. La Prefettura non potrà però mettere bocca nelle relazioni sindacali, per le quali ci si attende invece molto dall’incontro in programma martedì 12 gennaio alle 15 in via Verdi col provveditore. Ossia il dirigente del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria), che ha competenza sulle strutture di Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia. Al momento le sigle sindacali descrivono come molto difficile la situazione, con aggravio dei turni per garantire la sorveglianza della nuova struttura in contemporanea a quella nella vecchia e a un piantonamento in ospedale. Preoccupazione anche per quanto concerne il personale amministrativo: tre persone in tutto che devono seguire due carceri, appalti per il nuovo compresi. Elisa Dall’Aglio
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter