Treviso saluta una veterana dell'ospedale

Dopo oltre trent’anni di carriera, la dottoressa Arianna Veronesi lascia il Ca’ Foncello

Adamo Chiesa

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05.03.2025 - 17:13

La dottoressa Arianna Veronesi

Treviso saluta una figura di spicco della medicina trasfusionale: la dottoressa Arianna Veronesi, primario dell’Unità operativa complessa di Medicina Trasfusionale dell’ospedale Ca’ Foncello, è ufficialmente in pensione dal 1° marzo, dopo oltre trent’anni di carriera dedicati alla salute e alla ricerca. Laureata in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova nel 1987, ha conseguito la specializzazione in Ematologia generale - Clinica e di Laboratorio nel 1990 e successivamente in Oncologia nel 1996. Il suo percorso accademico si è ulteriormente arricchito nel 2015 con il conseguimento del Dottorato di ricerca in Biologia e Medicina della Rigenerazione. Dopo le prime esperienze come borsista AIL presso l’University of Birmingham, nel Regno Unito, e l’Università di Torino, ha iniziato ufficialmente la sua carriera come dirigente medico presso l’Azienda Ulss 15 Alta Padovana (oggi Ulss 6 Euganea). Nel 2015 ha assunto l’incarico di responsabile dell’Unità operativa semplice dipartimentale interaziendale Medicina Trasfusionale, ruolo che ha ricoperto fino al 2019, quando è entrata a far parte dell’Ulss 2 Marca Trevigiana. Durante la sua carriera, la dottoressa Veronesi ha sempre continuato ad aggiornarsi e a contribuire alla ricerca scientifica con numerose pubblicazioni. Fondamentale è stato anche il rapporto che ha saputo instaurare con le associazioni del territorio, in particolare Avis e ADoCeS, che operano nell’ambito della donazione di sangue e cellule staminali. Il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, ha voluto esprimere parole di stima e gratitudine: “Alla dottoressa Veronesi va il mio più sentito ringraziamento per la professionalità e la dedizione dimostrate. La nostra Ulss ha potuto contare sulla sua competenza, disponibilità e sensibilità. Ha saputo costruire e consolidare importanti collaborazioni con associazioni fondamentali per il nostro territorio.” Un lungo percorso, quello della dottoressa Veronesi, segnato dall’impegno e dalla passione per la medicina trasfusionale, che lascia un’eredità preziosa per i professionisti e i pazienti del futuro.

Laureata in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova nel 1987, ha conseguito la specializzazione in Ematologia generale - Clinica e di Laboratorio nel 1990 e successivamente in Oncologia nel 1996. Il suo percorso accademico si è ulteriormente arricchito nel 2015 con il conseguimento del Dottorato di ricerca in Biologia e Medicina della Rigenerazione.

Dopo le prime esperienze come borsista AIL presso l’University of Birmingham, nel Regno Unito, e l’Università di Torino, ha iniziato ufficialmente la sua carriera come dirigente medico presso l’Azienda Ulss 15 Alta Padovana (oggi Ulss 6 Euganea). Nel 2015 ha assunto l’incarico di responsabile dell’Unità operativa semplice dipartimentale interaziendale Medicina Trasfusionale, ruolo che ha ricoperto fino al 2019, quando è entrata a far parte dell’Ulss 2 Marca Trevigiana.

Durante la sua carriera, la dottoressa Veronesi ha sempre continuato ad aggiornarsi e a contribuire alla ricerca scientifica con numerose pubblicazioni. Fondamentale è stato anche il rapporto che ha saputo instaurare con le associazioni del territorio, in particolare Avis e ADoCeS, che operano nell’ambito della donazione di sangue e cellule staminali.

Il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, ha voluto esprimere parole di stima e gratitudine: “Alla dottoressa Veronesi va il mio più sentito ringraziamento per la professionalità e la dedizione dimostrate. La nostra Ulss ha potuto contare sulla sua competenza, disponibilità e sensibilità. Ha saputo costruire e consolidare importanti collaborazioni con associazioni fondamentali per il nostro territorio.”

Un lungo percorso, quello della dottoressa Veronesi, segnato dall’impegno e dalla passione per la medicina trasfusionale, che lascia un’eredità preziosa per i professionisti e i pazienti del futuro.