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Veneto, modello di equilibrio nella riorganizzazione scolastica

L’assessore Mantovan: “Gestione responsabile e condivisa. Nessun taglio per il 2026/2027 grazie a una pianificazione attenta e tempestiva”

Veneto, modello di equilibrio nella riorganizzazione scolastica

Foto di repertorio

La Regione Veneto si conferma all’avanguardia nella gestione del dimensionamento scolastico, affrontando con lucidità e spirito collaborativo l’applicazione della riforma nazionale prevista dalla Legge di Bilancio 2023. In un contesto di calo demografico e razionalizzazione della rete educativa, il Veneto ha saputo muoversi con anticipo, ridisegnando l’assetto delle autonomie scolastiche senza rinunciare alla qualità del servizio formativo.

Con il supporto dell’Ufficio scolastico regionale e in costante dialogo con gli enti locali, la Regione ha dapprima attuato la riduzione da 592 a 560 istituzioni scolastiche per l’anno 2024/2025, scese poi a 556 nel 2025/2026. Tuttavia, le nuove stime demografiche aggiornate dal Decreto Interministeriale n. 124 del 30 giugno 2025 hanno concesso al Veneto la possibilità di mantenere invariata la rete scolastica per l’anno 2026/2027, evitando i 12 accorpamenti previsti.

“Abbiamo affrontato un passaggio delicato con responsabilità e visione – ha dichiarato l’assessore all’Istruzione Valeria Mantovan – riuscendo a garantire stabilità al sistema e a preservare la qualità dell’offerta educativa. La programmazione preventiva e il dialogo con i territori hanno fatto la differenza”.

La decisione di non apportare ulteriori tagli – anche in assenza di nuove proposte da parte degli enti locali entro il 30 giugno – rappresenta un segnale forte di tutela verso le comunità scolastiche. Un risultato che pone il Veneto tra le regioni più virtuose nell’attuazione della riforma, in netta controtendenza rispetto ad altri territori che dovranno procedere a nuove riorganizzazioni nel 2026/2027.

In un Paese che guarda con attenzione al futuro dell’istruzione, il Veneto si distingue per un approccio pragmatico e sostenibile, capace di coniugare gli obiettivi del PNRR con le esigenze reali di studenti, famiglie e docenti.

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