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17.10.2024 - 09:39
L'87ª edizione del Giro del Veneto è culminata con la vittoria del neozelandese Corbin Strong.
La corsa è partita con il botto, proprio come un attaccante che scatta sulla fascia al fischio d'inizio. Subito dopo la partenza dall'Arena di Verona, sette corridori hanno preso il largo, tra cui Ben Granger e il veronese Kevin Pezzo Rosola, che ha onorato il traguardo volante di Lonigo dedicato a Davide Rebellin. Ma come spesso accade nel calcio, dove una squadra può dominare il possesso palla senza riuscire a segnare, anche qui il vantaggio dei fuggitivi è stato annullato dal gruppo, guidato dalla Jayco Alula e dalla UAE Team Emirates, a 48 km dall'arrivo.
Il circuito di Monte Berico, con la sua salita di 1 km al 7,2%, è stato il vero campo di battaglia. Come un centrocampista che detta i tempi della partita, la salita ha scremato il gruppo, riducendo il plotone a un manipolo di guerrieri pronti a tutto. È stato qui che la corsa ha vissuto i suoi momenti più intensi, con attacchi e contrattacchi che si sono susseguiti come azioni da gol in una partita di Champions League.
A 15 km dall'arrivo, Marc Hirschi e Romain Grégoire hanno tentato l'affondo, seguiti da Filippo Zana e Samuele Battistella. Ma come un difensore che respinge un tiro sulla linea di porta, l'Alpecin ha neutralizzato il loro tentativo. È stato allora che Giulio Pellizzari ha provato l'azione da finisseur, ma anche lui è stato fermato a meno di due chilometri dall'arrivo. La volata finale è stata una questione di nervi e potenza, e Corbin Strong ha dimostrato di avere entrambe le qualità, imponendosi su Xandro Meurisse e Romain Grégoire.
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