Entra nel vivo lo studio pilota per la difesa della costa voluto da Unionmare e che vede il coinvolgimento della Royal Haskoning
Uno studio pilota per difendere dall’erosione la costa veneta. I tecnici della società olandese Royal Haskoning hanno compiuto nei giorni scorsi un sopralluogo lungo la costa veneta, da Sottomarina a Jesolo. L’iniziativa rientra all’interno del progetto per la difesa della costa, promosso da Unionmare Veneto e che ha trovato l’appoggio della conferenza dei sindaci del litorale, della Regione e dell’europarlamentare Rosanna Conte. «Finalmente si entra nella fase esecutiva del progetto pilota. Si tratta di un progetto ambizioso, di ampio respiro, ma concreto", commenta Alessandro Berton, presidente di Unionmare Veneto,"È finita la raccolta dei dati e ora si può cominciare a declinare l’esperienza olandese sulla dimensione della costa veneta. Da qui a poco sarà pronta una prima presentazione, per arrivare poi a una stesura definitiva del progetto che dovrebbe arrivare in primavera, giusto in tempo per andare poi ad aggredire quei fondi europei che ci auguriamo di intercettare per finanziare le opere necessarie per tutelare le spiagge del veneto». I tecnici della società "Royal Haskoning" sono giunti sul litorale per due giorni di sopralluoghi, durante i quali hanno incontrato i tecnici del Genio civile della Regione oltre che gli amministratori e gli operatori del comparto.
Erosione della costa, ecco cosa hanno visto i tecnici olandesi
«I tecnici olandesi sono tornati in Veneto per incontrare il genio civile della Regione Veneto e per effettuare i sopralluoghi sulle aree critiche identificate nella costa – continua Berton –. Hanno parlato con le amministrazioni e con gli operatori per raccogliere le informazioni necessarie a costruire la progettualità dello studio generalista che punta a individuare le migliori modalità operative di difesa del litorale. Non solo per rispondere alle naturali esigenze di tutela del territorio, ma anche delle attività economiche, per mettere in sicurezza un comparto fondamentale dell’economia regionale». Il progetto è stato promosso da Unionmare Veneto con il presidente Berton, già dopo i fatti dell’Acqua Granda del 2019, trovando l’appoggio della conferenza dei sindaci del litorale, della regione e dell’europarlamentare Rosanna Conte. Tra le ipotesi del progetto, si parla di grossi accumuli di sabbia, dai quali attingere in caso di necessità. Ma non è l’unico approccio, perché ogni località costiera differisce dall’altra morfologia e correnti. Lo studio, per esempio, terrà contro anche di altre componenti, come il ripristino delle dune naturali, una barriera utile a prevenire le inondazioni sul lungo periodo. «L’iter che stiamo portando avanti per la deposizione del progetto pilota è avviato – conclude Berton –. Siamo fiduciosi che già nei prossimi mesi potremmo avere delle risposte concrete non solo sulla fattibilità, ma anche sulla tempistica per passare dalla parte teorica a quella esecutiva».
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