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La visita alla base della discordia
16.11.2025 - 16:41
Stefani e Salvini a Bagnoli di Sopra
“Qui meno di dieci anni fa c’erano mille migranti che erano una bomba sociale, adesso grazie al lavoro dei territori si accolgono persone che hanno bisogno”: a dirlo è Matteo Salvini durante la visita di oggi, domenica 16 novembre, all’ex base dell’aeronautica di San Siro a Bagnoli di Sopra, nella bassa padovana. Un luogo famoso, come ha ricordato il vice presidente del Consiglio e ministro ai Trasporti, per essere stato un discusso e contestato centro di prima accoglienza dei migranti, poi chiuso nel 2018. In questi mesi proprio nell’ex base si sta realizzando, grazie ai fiondi del Pnrr, il doppio progetto “housing first” per l’accoglienza temporanea di persone in emergenza abitativa e “stazione di posta” per aiutare chi nel territorio si trova in situazioni di difficoltà o marginalità.
“Torno con gioia qui - aggiunge Salvini - perché tutte le volte che venni a Bagnoli fu per i problemi della base, per le manifestazioni, le tensioni, gli scontri e le risse. Oggi invece vediamo la lavanderia, la biblioteca, la cucina e altri servizi che per chi ne ha bisogno. Una piccola parte del merito ce la prendiamo anche noi. Poi ribadisco che l’immigrazione irregolare è ancora un problema”, osserva il ministro arrivato insieme ad Alberto Stefani, candidato alla presidenza della Regione.

Salvini, da numero uno della Lega, non ha dubbi sulla vittoria del centrodestra in Veneto: “Ad essere preoccupata per la resa dei conti dovrebbe essere la sinistra. I problemi li vedo da quella parte. Per noi semmai ci sarà il dubbio se Stefani vincerà con il 60% o il 65%, se la Lega sarà il primo partito, per me sì, quindi diciamo che sono dei bei problemi. Detto questo il 214 novembre pomeriggio Alberto sarà già al lavoro sulla nuova giunta, con la squadra e le competenze migliori”. Non ha dubbi nemmeno sul futuro di Zaia: “Spero che Luca prenda tantissimo voti e la sua esperienza sarà preziosa anche per Alberto. Penso che Zaia sarà una grande risorsa per il Veneto, se poi lo desidererà, visto che Alberto lascia libero un posto in Parlamento, i veneti potranno decidere se portarlo a Roma”.
Sulla possibilità di un candidato di Fratelli d’Italia a Venezia fa sapere che si sentirà con Brugnaro al più presto: “Penso che verrà scelta la persona migliore, quindi se gli allegati hanno nomi forti benissimo, per ora non posso dire se sarà della Lega o di altri, bisogna scegliere il migliore perché Venezia è una città straordinaria ma complessa, con mondi diversi quindi l’importante che il centrodestra scelga bene e in fetta, entro la fine dell’anno”. Quanto alle elezioni del 2027 a Padova, conclude: “Una cosa per volta, a Padova ne abbiamo tanti di candidati che potranno riprendere in mano questa città straordinaria ma ultimamente un po’ ferma, un po’ grigia”.

Stefani raccoglie l’assist del ministro e aggiunge: “Faremo di tutto perché la nostra coalizione raggiunga il miglior risultato possibile, quello che conta è riuscire a portare un programma serio, credibile, che guardi avanti, che guardi non soltanto domani ma alla società dei prossimi anni, tenendo conto dei trend demografici, delle necessità di questo territorio e soprattutto affrontando a viso aperto le sfide che abbiamo nei prossimi mesi e anni”.
Quando all’iniziativa di Bagnoli aggiunge: “A noi piace parlare con i fatti, questo risultato importante parla da sé e credo che siano queste le soluzioni che noi dobbiamo offrire ai veneti, quindi no insicurezza, no lesione dei diritti ma realtà concrete, proposte concrete, soluzioni abitative. L’emergenza abitativa è uno dei principali temi da affrontare, lo dicono tutti i partiti, noi abbiamo voluto dare delle soluzioni per primi così come abbiamo anticipato tantissimi altri temi, io credo semplicemente che abbiamo saputo guardare avanti prima degli altri”.
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