Il truffatore è stato scoperto dai veri militari, mentre cercava di commettere una truffa nei confronti di un'anziana di 88 anni
Ancora un arresto per truffa nei confronti di una persona anziana. Il tutto con la tecnica del “finto Carabiniere”. Questa volta è successo a San Donà nel primo pomeriggio di lunedì. Una pattuglia di carabinieri in abiti civili del Nucleo Operativo della locale Compagnia, nel corso di uno specifico servizio preventivo disposto dal Comando Provinciale di Venezia, ha notato un giovane di 19 anni scendere da un taxi e avvicinarsi con fare sospetto alla porta di un’abitazione, dal cui cortile usciva una donna anziana che consegnava al ragazzo un sacchetto che riponeva velocemente nel suo zaino. I militari si avvicinavano prontamente per procedere al controllo dell’uomo che, per tutta risposta, si dava alla fuga nei campi adiacenti. Il tempestivo sopraggiungere di due equipaggi del Nucleo Radiomobile della Compagnia ha consentito di fermare poco dopo il fuggitivo.
Truffa del "finto carabiniere", l'anziana stava consegnando gioielli per 40 mila euro
Nel frattempo, i carabinieri hanno ricostruito l'accaduto. Stando a quanto emersi, pochi minuti prima l'anziana vittima, una donna di 88 anni, sarebbe stata contattata telefonicamente da un soggetto qualificatosi come “Maresciallo dei Carabinieri di San Donà di Piave", che le avrebbe comunicato che la figlia doveva presentarsi in caserma per una notifica. In una seconda chiamata, ha informato la stessa donna avrebbe dovuto pagare 7 mila euro di multa, chiedendo se avesse contanti o preziosi, per evitarne l’arresto. Così l’anziana, abilmente circuita dal finto carabiniere, predisponeva in un sacchetto i gioielli in suo possesso, del valore stimato di 40 mila euro, che poi consegnava all’emissario giunto presso la sua abitazione, qualificatosi quale carabiniere in borghese. La refurtiva, interamente recuperata, è stata immediatamente restituita alla vittima. Il giovane, invece, è stato tratto in arresto sino alla convalida avvenuta la mattina del giorno successivo con la contestuale condanna, in sede di giudizio direttissimo, a 2 anni di reclusione e 500 euro di multa per truffa aggravata in concorso.
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