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Workers buyout, accordo firmato fra Legacoop Veneto, Cgil, Cisl e Uil

tavolo conferenza stampa_firma protocolloWBO

I wbo, i riscatti di una società da parte dei dipendenti, hanno consentito la rigenerazione di aziende fallite o in gravi difficoltà

Il "Workers buyout", ossia quel meccanismo che consente la costituzione di nuova imprenditorialità attraverso il percorso di acquisto di una società, realizzato dai dipendenti dell'impresa stessa, di scena a Mestre con la firma del protocollo d'intesa firmato da Legacoop Veneto, Cgil, Cisl e Uil Veneto presso la sede di Veneto Lavoro a Mestre-Venezia, dai vertici delle quattro organizzazioni. I workers buyout (wbo) finora realizzati hanno consentito il recupero e la rigenerazione di aziende fallite o in gravi difficoltà, stimolando la partecipazione dei lavoratori e contribuendo a salvaguardare pezzi significativi di economia e di imprenditorialità veneta, know-how e occupazione in un settore produttivo strategico come quello manifatturiero. A fare da apripista Legacoop Veneto, che ha accompagnato le esperienze nell’intero percorso. Nel concreto, il protocollo prevede l’istituzione di un Osservatorio, composto da rappresentanti competenti di tutte le organizzazioni, e la gestione congiunta dei percorsi di possibili wbo. L’Osservatorio si occuperà di condividere i casi ora in fase di analisi, monitorare le crisi in corso e segnalare situazioni compatibili alla creazione di wbo, ma anche di diffondere la conoscenza dello strumento e promuovere percorsi formativi per gli operatori delle organizzazioni sindacali; ancora, di definire una sorta di “check list” di precondizioni minime per la costruzione di un percorso di wbo che abbia la prospettiva di poter essere realizzato e, infine, di mettere in atto una costante attività di tutoraggio rispetto ai percorsi avviati. [video width="1280" height="720" mp4="https://www.lapiazzaweb.it/upload/2024/02/Tiziana-Basso_segr.generale_CGIL-Veneto.mp4"][/video] In Veneto, in 15 anni, sono stati 10 i casi riusciti di wbo accompagnati da Legacoop, con più di 160 lavoratori e lavoratrici dipendenti o ex dipendenti costituirsi in cooperative. Oggi le persone occupate sono quasi 250 e il loro lavoro produce un fatturato di oltre 35 milioni di euro. Tra i casi più emblematici le già note eccellenze di Cooperativa lavoratori Zanardi, D&C Modelleria (Vigodarzere) e la cooperativa sociale Levante nel Padovano, nel Rodigino Kuni (Badia Polesine), nel Veronese Cooperativa Fonderia Dante (San Bonifacio), infine Sportarredo Group (Gruaro) e, ultima nata a seguito di un mancato passaggio generazionale, Damin nel Veneziano. "Mettiamo a disposizione e a patrimonio tutta la nostra esperienza e le specifiche competenze fino ad oggi sviluppate in materia di wbo – evidenzia Devis Rizzo, presidente di Legacoop Veneto –, perché abbiamo toccato con mano i risultati concreti dei percorsi avviati, in termini di tenuta e di effettiva sostenibilità dei progetti. Siamo convinti che quella cooperativa sia la forma più consona ed efficace anche per rimettere al centro l’impresa come bene comune di una comunità e di un territorio, e per valorizzare in misura significativa e straordinaria il ruolo dei lavoratori." "Questo strumento - sottolinea Tiziana Basso segretaria generale Cgil Veneto - in alcuni casi può essere la scelta più utile ed efficace per evitare la chiusura totale di aziende entrate in crisi ma con la produzione ancora vitale per il territorio, permettendo loro di restare sul mercato e al tempo stesso valorizzando l’esperienza e la professionalità di chi ci lavora". "Da sempre crediamo in un ruolo di partecipazione attiva dei lavoratori e delle lavoratrici nelle imprese - ricorda Gianfranco Refosco, segretario generale Cisl Veneto - tanto che abbiamo proposto una legge dedicata su iniziativa popolare. Il wbo rappresenta davvero un modello significativo di partecipazione che in Veneto sta dimostrando ampiamente di funzionare". "Con i wbo si può dare la possibilità alle nuove generazioni di subentrare e innovare - conclude Roberto Toigo, Segretario generale di Uil Veneto - Ci avviciniamo a questo percorso con Legacoop, Cgil e Cisl Veneto, auspicando che possano diventare strumento per una buona occupazione".      
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