Via alla ricerca di sostanze tossiche e inquinanti nella popolazione dell’area metropolitana del Comune di Venezia.
In merito al sit-in organizzato da una delegazione dei comitati promotori “No inceneritori Fusina”, avvenuto questa mattina sotto gli uffici della Direzione Prevenzione della Regione del Veneto, gli uffici regionali precisano che: “Sulla base della richiesta di attivazione di studi di biomonitoraggio per la ricerca di sostanze tossiche e inquinanti nella popolazione dell’area metropolitana del Comune di Venezia e dei comuni limitrofi, la Regione del Veneto si è sempre fatta portavoce nei confronti degli Enti Centrali per dare risposte oggettive alle richieste avanzate dai singoli Comitati attivi sulla questione. L’ascolto e la concertazione non sono mai mancati in questi ultimi due anni per intraprendere un percorso basato su strumenti oggettivi e evidenze scientifiche. Infatti, a livello nazionale, mancano delle linee guida omogenee per monitorare gli effetti sulla popolazione causati da impianti simili. Su questo aspetto la Regione del Veneto ha sempre intrapreso un percorso di confronto con l’Istituto Superiore di Sanità per sottolineare l’importanza di una griglia di criteri da condividere con tutte le Regioni interessate da queste problematiche.Attualmente, nel caso specifico del biomonitoraggio della popolazione, non trattandosi di un LEA, non può essere attivato senza avere il benestare da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Lo stesso Istituto il 20 gennaio 2022, disaminando la questionerelativa al SIN di Porto Marghera, ha specificato che la strada principale, in prima istanza, è quella del monitoraggio ambientale, così come prescritto nelle Linee Guida dettate dall’OMS, a cui può seguire, in base agli esiti prodotti, l’attivazione di uno studio di biomonitoraggio. L’attività di monitoraggio ambientale dell’inceneritore di Fusina, come peraltro prescritto nella concessione di VIA, è stata già realizzata in due momenti: nella stagione fredda (autunno 2020) ante-operam e post-operam nella primavera 2021.I dati raccolti sono stati valutati da ARPAV congiuntamente all’Azienda ULSS 3 Serenissima, soggetti individuati dal provvedimento autorizzatorio quali verificatori dell’ottemperanza alla condizione ambientale 8. Il tema sarà oggetto della prossima Commissione Regionale Ambientale e Salute, che valuterà le indicazioni contenute nel sopracitato parere dell’Istituto Superiore di Sanità, che si terrà lunedì 14 febbraio e di cui si darà riscontro per programmare la sorveglianza e promuovere quel confronto, che non è mai mancato, con i cittadini Veneti e tutti gli interlocutori che ad oggi si sono interessati del sito industriale di Porto Marghera nel Comune di Venezia”.
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