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Rottura della trattativa con Federdistribuzione, i sindacati indicono uno sciopero per il 30 marzo, manifestazione a Mestre

Secondo Filcams Cgil Venezia Fisascat Cisl Venezia Uiltucs Uil Veneto tutto è iniziato con il mancato rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro

Nella giornata di domani, sabato 30 marzo, vigilia di Pasqua, incroceranno le braccia i lavoratori del settore della Distribuzione moderna organizzata (Dmo) il cui contratto è scaduto già il 31 dicembre 2019. A Venezia il presidio è previsto in Piazzetta Barche a Mestre a partire dalle 9.30. Lo sciopero nazionale dell’intero turno di lavoro corrisponde a tutto l’orario di apertura dei negozi. La mobilitazione è indetta dalle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, per un settore che conta oltre 450 mila addetti in Italia e in Veneto 4.200 attività commerciali. Possibili i disagi disagi nelle grandi catene di supermercati e nei negozi presenti soprattutto nei centri commerciali. "Tutto nasce dopo la rottura delle trattative con Federdistribuzione - dichiarano in una nota congiunta i segretari Filcams Cgil Venezia,  Caterina Boato, Fisascat Cisl Venezia, Nicola Pegoraro e Uiltucs Uil Veneto Luigino Boscaro - che ha fatto saltare il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro. Già in occasione della scorsa tornata negoziale, la sottoscrizione del Ccnl Dmo, avvenuta il 19 dicembre 2018, giunse dopo ben 45 mesi dalla firma del Ccnl Tds (Terziario, distribuzione e servizi) Confcommercio (intervenuta il 30 marzo 2015). Tale ritardo si tradusse in una perdita secca per le lavoratrici e i lavoratori della Distribuzione moderna organizzata dell’ordine di svariate migliaia di euro in termini di minor massa salariale percepita nell’arco di vigenza contrattuale rispetto ai loro colleghi che, pur svolgendo le stesse mansioni e operando nel medesimo ambito settoriale, si videro corrispondere trattamenti economici più significativi. Purtroppo, a distanza di anni, non scema l’insofferenza di Federdistribuzione verso i contratti, anzi si è acuita. Sono trascorsi ormai quasi 51 mesi dalla scadenza del primo (e ultimo) CCNL sottoscritto dalla citata Associazione datoriale con FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTuCS e la ritrosia patologica a dare il giusto riconoscimento in termini economici ai dipendenti delle aziende sue associate non accenna ad attenuarsi. Ancora una volta, lo schema negoziale che propone Federdistribuzione è di mortificare il rinnovo del Ccnl in una logica di scambio tra una presunta disponibilità ad erogare il dovuto aumento salariale (mai esplicitata nel dettaglio nelle 17 ore di trattativa) in cambio di un peggioramento della parte normativa che preveda la precarizzazione dei lavoratori attraverso un sistema derogatorio della legge e proponendo l’umiliazione della professionalità dei lavoratori attraverso un abbassamento dei livelli di inquadramento. Contro l’atteggiamento arrogante di Federdistribuzione occorre mobilitarsi". Riccardo Musacco
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