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07.09.2021 - 08:14
Dipinti di varie epoche appoggiati alle pareti in una sala espositiva di palazzo Thiene
Ieri dopo l'entrata trionfale a palazzo Thiene, avvenuta in seguito al perfezionamento del contratto con l'Immobiliare Stampa che gestisce i beni dell'ex banca popolare di Vicenza, il sindaco Francesco Rucco ha dichiarato che ora c'è da giocare un'altra partita importante per il palazzo rinascimentale palladiano: quella del mantenimento delle opere delle collezioni esposte negli oltre 3mila metri quadri dell'area museale.
Si tratta di 1200 pezzi, tra dipinti, disegni, stampe (ad esempio dei Remondini), sculture (di vari materiali con autori importanti come Arturo Martini) e ceramiche artistiche e d'epoca e una raccolta numismatica importante con le Oselle veneziane (l'unica al mondo così completa). Il liquidatore (LCA) nell'interesse di ricavare il più possibile in favore dei creditori del fallimento della banca ha cercato di alienare tutte le opere che non avessero un vincolo pertinenziale stabilito dalla Sovrintendenza (Mibact). Sono passati oltre sei mesi dalle aste fiorentine in cui si sono venduti dei capolavori del '800-900 provenienti proprio dal museo del palazzo. E per una parte di opere pur vincolate è ricorso addirittura al TAR per annullare quella limitazione: i giudici amministrativi hanno respinto tale richiesta rispettando le indicazioni degli uffici del Ministero della cultura sul territorio. Ma il liquidatore ha fatto ricorso al Consiglio di Stato per non lasciare nulla di intentato, sempre nell'interesse dei creditori.
"Ho dato incarico perché il Comune si costituisca parte civile in questa ulteriore vicenda - ha affermato il sindaco Francesco Rucco alla fine della passeggiata nel cortine di palazzo Thiene -. Ora c'è anche quest'altra grande partita". (fb)
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