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Vicenza, chiude il 31 dicembre dopo 53 anni lo storico bar Minerva: ma non muore

Giorgio e Andreotti (2)

Giorgio Baldinato con Giulio Andreotti ed Elisanna Chiesa in municipio nel 1978

Vicenza, il bar Minerva è stato rilevato da Massimo Baldinato, figlio di Giorgio, che vuole ristrutturarlo

Con il 31 dicembre chiude il celebre bar Minerva in contrà Santa Corona. Chiude ma non muore. Vanno in pensione i tre fratelli Baldinato: Gaetano, 83 anni, Giorgio, 77 e Alvise, 70. Ma il bar non morirà perché è stato acquistato da Massimo Baldinato, 50 anni, figlio di Giorgio, che vive e lavora a Bruxelles, dove è vice presidente delle relazioni istituzionali della Leonardo, ex Finmeccanica, e dove ha fondato il club Bruxelles del Lanerossi Vicenza. Il bar Minerva era già stato battezzato con questo nome prima della gestione Baldinato: era aperto da un paio d’anni, cioè dal 1966, e sfruttava la novità del momento, vale a dire l’inaugurazione del nuovo (allora) tribunale che era stato aperto nel 1965. Per Vicenza il tribunale, a cinquanta metri dal bar, fu una grande conquista: con l’inizio dei lavori nel 1962, sindaco Antonio Dal Sasso, s’era messa la parola “fine” a una discussione che animava la città da quindici anni riguardo a dove e come costruirlo, dopo che i bombardamenti avevano distrutto il palazzo della Magistratura, quello a fianco della Basilica che sarebbe poi stato ricostruito come palazzo degli uffici comunali. Nel frattempo gli uffici giudiziari avevano traslocato in contrà Motton San Lorenzo. Il nome, Minerva, è un tributo alla Giustizia e alla sapienza. Del resto, le marche da bollo, usatissime a palazzo di Giustizia, avevano proprio l’effige di Minerva.

Da Gassman a Tognazzi, da Paolo Rossi ad Andreotti, moltissimi i vip passati al bar

Giorgio Baldinato con Giulio Andreotti ed Elisanna Chiesa in municipio nel 1978, sotto l'occhio vigile di Alvise
In cinquant’anni i fratelli Baldinato, che in realtà sono chiamati anche “sorelle” Baldinato, forse per la loro vena scherzosa, un po’ come le sorelle Bandiera celebri negli anni Settanta con Renzo Arbore, hanno incontrato e servito numerosi vip di tanti settori: da Vittorio Gassman a Paolo Poli, da Ugo Tognazzi, che si fermava a bere il caffè durante le riprese del commissario Pepe, a Giulio Andreotti presidente del Consiglio negli anni Settanta; dai campioni dello sport, Paolo Rossi in testa, fino a Vahan Pasargiklian, potentissimo amministratore delegato della Banca Cattolica, che peraltro aveva sede nella stessa contrà. Non sono mancati anche i big della pallacanestro, maschile e femminile: Buccilli, Canilli, Mascellaro ma anche Pollini, Passaro e Gorlin. I fratelli, infatti, hanno gestito a lungo anche il bar del palasport e quello dell’Olimpico, ma erano spesso chiamati per i rinfreschi anche a palazzo Trissino per qualche ospite illustre.
Una foto giovanile dei tre fratelli: Alvise, Gaetano, Giorgio
Nella lista dei clienti del “Minerva” vanno annoverati molti avvocati (Cremonese e Pellizzari, Arena e Caprara) come i procuratori della Repubblica, Biancardi e Canilli tanto per citare quelli degli anni Settanta e Ottanta, ma anche i presidenti del tribunale, come il distintissimo Luigi Manduzio. Al bar ha svolto un ruolo fondamentale la grande cantina che si estende nel sotterraneo per quanto è ampio il bar: fu la sede della goliardia vicentina, con Beppe Nordera pontefice, ma anche un luogo di riunioni politiche. Fu in quella cantina che venne decisa la candidatura di Antonio Corazzin a sindaco di Vicenza. E il bar Minerva fu sempre la sede dell’insolito e composito “partito corazziniano” di Vicenza.

Massimo Baldinato vuole riaprire e valorizzare la cantina del bar Minerva, luogo di molti incontri

Massimo Baldinato: cambierà il volto al locale di famiglia
Ed è proprio la cantina che Massimo Baldinato intende valorizzare nel suo progetto di ristrutturazione, già approvato dalla Soprintendenza. Eliminata l’idea di creare un soppalco (in fondo siamo sempre in palazzo Capra del XVIII secolo) Baldinato jr. ha deciso di far rivivere i fasti sotterranei del locale. Appuntamento a settembre, quindi, per la nuova vita del “Minerva”.  
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