Usa e Provincia firmano un accordo per l'integrazione delle comunità vicentina e americana
Il colonnello dell'esercito americano Daniel Vogel assieme al presidente della Provincia Francesco Rucco
Si presenta in Provincia per firmare l’accordo per l’integrazione della comunità americana con quella vicentina con una mascherina d’ordinanza nera sulla quale è scritto
Forza G. C. In rosso e in italiano. Daniel J. Vogel, capelli rossicci che tradiscono le origini irlandesi da parte di madre, cognome che rivela le origini bavaresi del bisnonno emigrato negli Usa, spiega che lui e tutta la caserma Ederle hanno adottato questo motto allo scoppio della pandemia per darsi coraggio e motivazione. Ne avevano bisogno, perché all’inizio, quando è scoppiata l’epidemia, alla Ederle non avevano neanche le mascherine. Per un mese gliele hanno portate da palazzo Trissino, ricorda chi se n’è fatto carico in municipio. E oggi, quasi per ricambiare, Vogel annuncia che i 900 dipendenti italiani della Ederle saranno vaccinati a cura degli Usa: “Un grande lavoro di squadra ci permette di offrire queste vaccinazioni ai dipendenti italiani – sottolinea Vogel – Sono stati venti mesi duri e difficili, ma siamo rimasto a fianco della comunità italiana. C’è stata una grandissima collaborazione con gli enti locali e il San Bortolo”.
Il colonnello Daniel Vogel comanda la guarnigione Usa in Italia dal luglio 2019. In precedenza ha sostenuto due campagne in Afghanistan e quattro in Irak
Forza! Gli americani a Vicenza
sono andati avanti anche grazie a quello slogan. Perché si firmano così,
Forza anche nelle mail che si scambiano: talvolta lo sostituiscono con
Avanti, sempre in italiano. Ma il senso è lo stesso.
G. C. sulla sua mascherina sta invece per
Garrison commander, che spiega la funzione ma non è un grado. È quella di comandante della guarnigione dell’esercito americano che comprende la Ederle a Vicenza e Camp Darby a Livorno. Il grado è colonnello, conquistato sul campo – fra l’altro – con due missioni in Afghanistan e quattro in Irak. Sei anni al fronte, come minimo. Daniel J. Vogel li definisce come “una sfida onerosa e gratificante dal punto di vista professionale”, anzi “un privilegio comandare uomini e donne in situazioni di combattimento”. Chissà cosa avrà visto tra le montagne dell’Afghanistan e il deserto dell’Irak. Non se lo sarebbe immaginato di finire lì, probabilmente, ma era preparato e pronto. È un ranger, del resto, vale a dire componente di un reparto scelto della fanteria, quello dei
duri. Furono ranger anche gli americani che sbarcarono a Omaha beach in Normandia nel ’44, tanto per capirci. E che morirono in migliaia su quella spiaggia.
"Per noi americani è fantastico vivere a Vicenza. Per questo motivo vogliamo sentirci parte della comunità vicentina"
Lui si inserisce in questa tradizione anche se è di carattere aperto, perfino gioviale. Nato a Chicago 46 anni fa, diplomatosi nel 1996 all’accademia
The Citadel in South Carolina, Vogel ha avuto esperienze alle Hawaii e a Fort Bragg, l’importante centro del Nord Carolina base di paracadutisti e delle forze speciali. Lui non lo racconta, ma il suo curriculum e le decorazioni sul petto parlano chiaro. Piuttosto, sottolinea che il comando di Vicenza è un momento, per lui, di alta soddisfazione militare. Ed è contento di viverci, a Vicenza. Anche per questo motivo ha voluto un accordo con la Provincia di Francesco Rucco per promuovere l’integrazione degli americani nel Vicentino: non solo a Vicenza, perché sono tante le famiglie americane che abitano in molti Comuni della provincia. “Avere l’opportunità per i soldati di passare un periodo qui è fantastico”, spiega senza mezze misure Vogel. Il tono è sincero, non ruffiano. “Ecco perché vogliamo incoraggiare l’immersione degli americani nel territorio”, aggiunge.
Firmata da Usag Italy e Provincia di Vicenza una dichiarazione di impegni reciproci. La comunità americana a Vicenza conta su 16mila persone
Come? In due modi: “Attraverso video prodotti dal comando, con l’aiuto del personale italiano, facciamo opera di educazione. Spiegare come comprare un biglietto del treno o acquistare un caffè significa aiutarli a essere più inseriti nella comunità”. Seconda iniziativa, sempre in video: “Vogliamo che i 900 dipendenti diventino ambasciatori del loro territorio e con orgoglio loro presentano la città agli amici americani”. Non è un compito da poco: tra soldati che vanno e vengono, familiari, civili e personale delle agenzie, la comunità americana a Vicenza conta 16mila persone. Tanti quanti a Lonigo, per capirci, oppure due volte e mezza Asiago. Dal canto suo, l’accordo firmato a palazzo Nievo prevede numerosi impegni per la Provincia: incoraggiare i Comuni a pubblicare una versione in inglese del loro sito web; listini, cartelloni e menu degli esercizi commerciali da pubblicare in inglese; fornire video informativi riguardanti siti di interesse culturale, eventi, sagre e servizi utilizzabili dagli americani; fornire pacchetti benvenuto in inglese, relativi a musei, siti culturali e servizi per cittadini statunitensi. Insomma, tutto quello che serve per far sentire un
foresto a casa propria. Invece, tra gli impegni del comando di guarnigione Usa c’è l’ammodernamento del
Villaggio della Pace a Vicenza est, situato prima della zona dell’ex Foro Boario. Si tratta di un lavoro da 365milioni di dollari, iniziato dal predecessore di Vogel, il colonnello Erik Brady che gli ha lasciato il comando nel luglio 2019, chiamato al Pentagono. Finora è stata completata gran parte delle nuove scuole: ora si sta ultimando la
high school, quindi toccherà ai nuovi alloggi per sostituire i vecchi risalenti a sessant’anni fa, quando il villaggio fu edificato. Rucco ha già preso appuntamento giovedì 27 per visitare i cantieri. Nel 1955 quando era sindaco, Giuseppe Zampieri fu in prima fila all’inaugurazione della caserma Ederle. Dopo 66 anni, gli americani sono ancora lì: a ogni sindaco il suo compito. Rucco ne è ben felice: il suo americanismo è fuori discussione. Ricorda che era dalla parte dell'insediamento della base Del Din al posto dell'aeroporto Dal Molin quando per anni Vicenza fu squassata dalle polemiche, culminate il 17 marzo 2007 nella celebre marcia dei centomila. Ma lui tra i manifestanti, tra Dario Fo e Sabina Guzzanti, non c'era proprio.
(Antonio Di Lorenzo)