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Padova, trasferito al Comune di Padova il Castello Carrarese

Un nuovo futuro per il Castello Carrarese. Firmato  l’atto che trasferisce a titolo gratuito al Comune di Padova, in via definitiva la proprietà del Castello Carrarese.

Questa mattina mercoledì 9 novembre, è stato trasferito in via definitiva dallo Stato al Comune di Padova il castello Carrarese. E’ stato firmato questa mattina l’atto con il quale la proprietà del Castello Carrarese è passata a titolo gratuito definitivamente dallo Stato al Comune di Padova. A firmare l’atto, alla presenza dell’assessore alla cultura Andrea Colasio che da anni si è speso per arrivare a questo obiettivo, il Capo Settore Patrimonio e Partecipazioni del Comune di Padova Luca Contato,  il direttore della Direzione Regionale Veneto dell’Agenzia del Demanio Massimo Gambardella, davanti al Segretario Generale del Comune di Padova Giovanni Zampieri. Con questo atto, l’Agenzia del Demanio restituisce alla collettività un bene di grande valore storico e architettonico che sarà riqualificato per diventare sede museale, con attività di esposizione temporanea e produzione artistica.

Il percorso

L’atto di trasferimento giunge a conclusione di un lungo percorso, iniziato nel 2006 quando l’Agenzia del Demanio consegnò il Castello al Ministero della Cultura. Successivamente, Ministero e Comune stipularono due protocolli di intesa per l’esecuzione e la prosecuzione dei lavori di restauro del complesso, che fu poi concesso in uso al Comune nel 2013. Nel 2018 l’amministrazione comunale avviò la richiesta di acquisizione in proprietà a titolo gratuito del Castello, ai sensi dell’art 5 comma 5 del DLGS n. 85 del 2010, fino ad arrivare alla stipula dell’Accordo di Valorizzazione nel 2021, propedeutico al passaggio di proprietà.

 “Vent’anni fa raccontavamo che l’identità padovana era addirittura in frantumi, perché il Castello era l’emblema di qualcosa che avevamo perduto, e cioè la consapevolezza di essere una grande capitale artistica e culturale, appunto per il 300, che poi abbiamo riscoperto grazie al percorso che ci ha riportato al riconoscimento di Padova  come Patrimonio Unesco dell’Umanità.   -  spiega l’assessore alla cultura Andrea Colasio - Questo percorso si mette in moto esattamente 20 anni fa quando si capisce che il Castello è qualcosa di marginale alla città, una damnatio memoria veneziana, ecco la riscoperta del Castello è al tempo stesso la riscoperta dell’epopea carrarese.  Poi progressivamente è diventato centro dell’attenzione identitaria, siamo riusciti a fare si che fosse trasferito prima al Ministero della Cultura e oggi, firmando questo documento e  un progetto di realizzazione che è stato riconosciuto valido dalla Soprintendenza e dal Demanio che ringrazio, il Castello viene conferito totalmente e titolo gratuito grazie alle norme sul federalismo demaniale alla nostra città. Il Castello oggi ritorna ai suoi legittimi proprietari che sono i padovani”.

Programma di valorizzazione

L’assessore Colasio traccia un quadro delle funzioni che animeranno il Castello una volta concluso il restauro: “ Tra qualche anno, ci sarà un grande centro per il design , anzi la più grande collezione europea del design, e probabilmente, stiamo definendo la cosa adesso con la Fondazione VAF, una delle più grandi collezioni internazionali d’arte  contemporanea italiana, oltre ovviamente  a una sezione dedicata al 300.  -  continua l'Assessore alla Cultura  - Diciamo che Padova si reinventa, così come si è reinventata Patrimonio Unesco dell’Umanità,  i segnali sono evidenti, restituire il Castello  significa farlo non solo verso la città, ma anche ritornare un bene di inestimabile valore al mondo, così che Padova sarà non solo la Cappella degli Scrovegni, ma anche il castello Carrarese, e l’Urbs Picta.  Saranno 12.000 mq espositivi, 74.000 metri cubi, il Castello è una struttura immane che sarà una delle più grandi strutture espositive dell’Italia del Nord.  La città di Padova fa un salto di qualità e si caratterizza come  una delle più interessanti città d’arte italiane.” Il Castello Carrarese ospiterà mostre tematiche, esposizioni di design, arte moderna e arte orafa, raccolta delle testimonianze e degli oggetti legati alla memoria del Castello nella sua passata vita di carcere, laboratorio fotografico a servizio delle collezioni e delle mostre, bookshop e bar-caffetteria di servizio all’attività museale.

Il cantiere

Entro fine luglio 2023 inizieranno i lavori sul lato nord e verrà bandita la gara per il lato est un intervento totale da oltre 15 milioni di euro. Seguiranno 2 anni e mezzo di lavori, e entro 3 anni il prezioso castello medievale padovano sarà la casa dell’arte contemporanea, senza dimenticare una sezione dedicata al 300 padovano.

Il Comune di Padova si impegna a realizzare e attuare il Programma di valorizzazione sui beni oggetto di trasferimento nel termine di undici anni dalla data di trasferimento secondo il cronoprogramma.

Demanio

Sono atti complessi  che necessitano di un percorso molto articolato, però alla fine arrivano questi risultati importanti.  - sottolinea il direttore della Direzione Regionale Veneto dell’Agenzia del Demanio Massimo Gambardella - Di queste operazioni sul territorio nazionale, se ne contano davvero poche, per cui sono particolarmente grato all’ assessore Colasio e all’amministrazione di Padova. Siamo altrettanto felici noi di aver portato a compimento una operazione così importante, per la valorizzazione del bene all’interno del tessuto urbano, soprattutto perché si rende alla cittadinanza un bene che lo stato per le varie vicissitudini che ha avuto il Castello non riusciva a valorizzare perché fuori dai suoi obiettivi.  Anche il reperimento di finanziamenti specifici sono più semplici con l’intervento dell’ente locale che solo da parte dello Stato.  E’ un’operazione che abbiamo chiuso volentieri, ma soprattutto sottolineo che di questa dimensione ed importanza è difficile trovarne altre a livello nazionale”. Sara Busato
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