domenica, 28 Aprile 2024
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L’asilo parrocchiale chiede aiuto

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L’asilo parrocchiale di Maerne è in crisi e don Paolo Magoga chiede aiuto. Il sacerdote, sulle pagine di “Echi di Maerne”, il settimanale della chiesa di San Pietro, scrive un articolo che non lascia troppe interpretazioni: “Un aiuto per la scuola materna”. La situazione è questa: il passivo dell’asilo è di circa 40 mila euro e nel 2012 si rischia di far peggio. Colpa della crisi economica, che sta mettendo in ginocchio tutti, anche le parrocchie, che si sono viste tagliare i contributi. Così i 40 mila euro di utile della Sagra di San Piero di giugno, serviranno ad appianare il buco e a rimettere a posto i conti. Ma oggi può andare bene in questo modo, in futuro si dovrà cambiare registro, perché l’asilo deve continuare a vivere ma non a discapito delle altre attività parrocchiali che non sono poche. Anzi. Non a caso, il sacerdote non usa giri di parole. “Quanto puo’ andare avanti – scrive – una struttura che annualmente genera un debito così alto? Possono la gran parte delle entrate economiche di una comunità servire a coprire i debiti di un unico servizio per quanto importante esso sia?”. A questo punto, le altre attività rischiano di restare ferme al palo. E don Paolo lo fa sapere. “Accanto ai bambini della materna e del nido – continua il testo – ci sono i ragazzi dell’oratorio, la Casa di solidarietà e la Casa Lucia di Gallio. C’è da pensare a un capannone per le attività ricreative della parrocchia e della scuola materna, c’è il piazzale della chiesa e molte altre cose. Ma tutto si ferma perché una gran fetta di fondi è impegnata nella scuola. Non so bene come uscire da questa situazione. Per ora è certo: la scuola non si chiude. Ma dobbiamo capire che questa situazione va risolta”. E lancia la sua idea, ringraziando chi si sta adoperando per far sì che l’asilo continui a fare il suo corso, senza andare ad attingere tutti i soldi della parrocchia.
“Per ora – continua don Paolo – ci tuffiamo nelle iniziative di solidarietà, nella speranza che possano tamponare una situazione che necessita di ben altre soluzioni. Un grazie a quanti operano nella scuola: insegnanti e genitori sensibili e responsabili, che per primi si sono fatti carico di questo problema, un secondo grazie a quanti stanno pensando e lavorando per iniziative solidali per la raccolta di fondi”.