Parlando di elezioni amministrative a Porto Tolle vale la pena anche riavvolgere il nastro del tempo e andare a vedere cosa accadde nel 2008, ovvero l’ultima volta in cui i portotollesi sono stati chiamati a scegliere i propri rappresentanti. Prima però c’è da chiedersi cosa sia cambiato rispetto a cinque anni fa: di sicuro il quadro politico ha subito delle variazioni, ma l’aspetto più interessante sta nei numeri che serviranno per entrare nella sala consiliare di piazza Ciceruacchio. È infatti diminuito il numero di consiglieri da eleggere, si passa da venti a sedici, e di conseguenza è minore anche il numero di amministratori che effettivamente comporranno la nuova giunta: si passa da otto (sindaco compreso) a sei. Questo significa che gli aspiranti consiglieri dovranno ottenere almeno un centinaio di preferenze per sperare di essere eletti. Il 2008, si diceva: all’epoca erano tre gli schieramenti sulla linea di partenza. La lista civica “Finotti Sindaco” capeggiata ovviamente dal sindaco uscente Silvano Finotti; “Per il vero cambiamento” di Mirco Mancin e la lista “Sinistra Arcobaleno” di Claudio Bortolotti. La spuntò la prima con una percentuale del 61% in quello che fu una sorta di plebiscito: 4.449 voti totali colti dall’eterogenea alleanza che comprendeva Partito Democratico, Partito Socialista, Lega Nord, esponenti ex An ed ex forzisti. Mancin e i suoi candidati raccolsero 2.389 voti, pari al 32,9%, mentre per la Sinistra arrivarono 428 voti (5,9%), sufficienti a far entrare Claudio Bortolotti in consiglio comunale. L’affluenza si attestò all’86,1%, ben cinque punti percentuali sopra il dato della precedente elezione del 2003. I numeri delle elezioni politiche 2013 fanno pensare a scenari diversi sul piano numerico per la corsa di quest’anno, complice anche l’ingresso in scena del Movimento Cinque Stelle, capace di ottenere 1.862 voti nella recentissima tornata elettorale.
Cala il numero dei consiglieri: da venti a dieci
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