venerdì, 26 Aprile 2024
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Dal coma profondo al diploma: Tobia ha vinto alla grande

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La scuola italiana spesso sale alla ribalta della cronaca per i suoi mille difetti e problemi: le strutture inadeguate, il personale poco motivato e attento alle esigenze degli studenti, lo scollamento del sistema scolastico rispetto alla realtà odierna. Non sono — spesso — critiche immotivate. O ingenerose. E’ indubbio che la scuola italiana ha dei limiti. Aggravati anche dalla politica di tagli che nel settore scolastico come in tanti altri viene in questo momento portata avanti con decisione dall’esecutivo.
Tutto ciò non toglie che l’insistenza sugli aspetti negativi spesso impedisce di vedere e apprezzare le realtà positive, che pure esistono. Non si parla abbastanza, ad esempio, dei successi scolastici che i ragazzi raggiungono, a volte superando situazioni particolarmente difficili. E’ il caso di Tobia Lorenzetto, un ventiquattrenne di Merlara, Comune del Padovano, che lo scorso luglio ha superato l’esame di stato all’Istituto “Einaudi” di Badia Polesine.
La sua storia è straordinaria: sei anni fa Tobia è rimasto vittima di un grave incidente d’auto. Era il 14 settembre del 2008. Il giorno successivo avrebbe iniziato l’ultimo anno della scuola superiore ma le conseguenze dell’incidente non gliel’hanno permesso: molteplici fratture, trauma cranico, sei mesi di coma. Le terapie, le operazioni e i tempi di recupero sono stati lunghissimi. E’ stato ricoverato in diversi ospedali, è stato sottoposto a numerosi interventi chirurgici. Un percorso lungo e difficile. Difficilissimo. La sua memoria, proprio in seguito ai traumi riportati, è stata come azzerata: da diciottenne è ritornato bambino, dimenticando quasi tutto quello che sapeva prima dell’incidente. “Sì, avevo dimenticato quasi tutto — ha confermato il giovane ai numerosi giornalisti che hanno raccolto la sua storia, esemplare — in pratica era come se fossi appena nato e non conoscessi nulla del mondo che mi circondava”. Allo stesso modo erano sparite anche le cognizioni scolastiche accumulate in tanti anni di “carriera” di studente. In quel momento sotto questo aspetto il giovane poteva essere paragonato a un bambino di prima eliminare. Un reset praticamente completo, in parole povere. Terrificante. Abbastanza da stroncare chiunque. O quasi. In questo caso infatti c’è stata reazione prima, poi il prodigio, frutto della costanza e della forza di volontà di Tobia e di sua mamma, Manuela, e dell’aiuto di una grafologa: in sei anni ha imparato di nuovo a leggere e a scrivere, ha appreso i nomi delle cose come si fa alle elementari. Da una parte procedeva la terapia vera e propria, con interventi chirurgici, dall’altro Tobia riprendeva conoscenza con nozioni delle quali già era stato in possesso, ma che doveva ora recuperare ex novo. “Ci siamo attivati anche nel campo della rieducazione mentale — conferma lui — a partire da elementi semplici ma indispensabili come le tabelline”. Nell’autunno del 2010 un passo di fondamentale importanza: il giovane è finalmente tornato sui banchi di scuola alle superiori. A questo punto, anche grazie al supporto dei docenti della scuola polesana, Tobia ha raggiunto quest’anno l’obiettivo tanto atteso: il diploma che gli conferisce il titolo di perito chimico. L’attestato conseguito gli permetterà di entrare nel mondo del lavoro, nella quota dei posti riservati alle categorie protette. Grazie alla scuola — ma soprattutto grazie al coraggio, alla voglia di reagire e di trasformare il brutto in bello – Tobia ha ottenuto la sua rivincita sulla malattia.