venerdì, 26 Aprile 2024
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C’è una mente di Vicenza, Massimo Sartori, dietro il successo di Sinner nel tennis

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Il maestro di tennis Sartori scoprì il dodicenne Sinner e lo indirizzò a Bordighera

Massimo Sartori
Massimo Sartori, maestro di tennis, figlio dell’indimenticato maestro Alfredo, che ha scoperto Sinner. Ora a Vicenza allena al Tennis club comunali di Piarda Fanton

C’è una mano (e soprattutto una mente) vicentina dietro il successo di Jannik Sinner, l’altoatesino che stasera alle 19 italiane giocherà la finale dei Miami open contro Hubert Hurkacz. Mano e mente sono quelle di Massimo Sartori, 54 anni, maestro di tennis di Vicenza, allenatore fra l’altro di Andreas Seppi, Karin Knapp, Simone Vagnozzi e Marco Cecchinato. È lui che ha scoperto il talento di Sinner e lo ha indirizzato verso la scuola di Bordighera di Riccardo Piatti che lo ha fatto esplodere.

Massimo ha davvero il tennis nel sangue, visto che è figlio di Alfredo Sartori, tonante maestro di tennis ai Comunali di Piarda Fanton, che i ragazzi degli anni Sessanta e Settanta ricordano benissimo per la sua espansività e il suo vocione.

Da giovane Massimo se n’è andato da Vicenza in direzione di Caldaro. E proprio lì la sua strada ha incrociato quella di un giovanissimo Jannik Sinner, poco più che un bambino, che gli fu presentato da Alex Vittur, un suo ex allievo. Gli bastò poco per capire che quel ragazzino aveva un gran talento talento. Telefonò a Riccardo Piatti e gli ci volle un po’ per convincerlo, senza averlo visto, sulle qualità di Sinner. Ma il dodicenne Sinner fu accolto a Bodighera.

Sartori: “Jannik può arrivare in alto quanto vuole, perché oltre al talento è capace di lavorare molto e prepararsi”

Jannik Sinner
Jannik Sinner, diciannovenne campione altoatesino che ormai è una stella a livello internazionale

“È stata una fortuna averlo scoperto – ha spiegato Sartori a Il Fatto quotidiano in un’intervista di qualche mese fa – Tanti mi chiamano per farmi vedere giovani tennisti e molti sono buoni. Ma Jannik aveva della qualità in generale, tecnica, fisica, di gioco. Per arrivare ad essere il giocatore che è oggi, c’è però di mezzo il lavoro. Jannik ha deciso di lavorare nell’età giovanile, portando avanti un progetto con il proprio allenatore per il tempo necessario a raccogliere i frutti, che nello specifico sono arrivati lo scorso anno”. Se gli si chiede dove potrà arrivare Sinner, Sartori risponde, sempre nell’intervista di sei mesi fa ad Alberto Facchinetti: “A qualunque tipo di classifica”. Siamo di fronte a un campione vero, nonostante abbia solo 19 anni, di livello internazionale: e la partita di stasera, ironia della sorte con il suo amico e compagno di doppio Hurkcazc, lo dimostra. Del resto arrivare ai quarti del Roland Garros, come ha fatto lo scorso anno, facendo soffrire e ricevendo poi i complimenti di Rafael Nadal, non è da tutti. Ma l’occhio del maestro vede anche gli aspetti da migliorare. Spiegava sempre al Fatto: “L’obiettivo attuale è quello di colmare gli ultimi punti deboli del suo tennis: migliorare il dritto, migliorare la fase che lo porta a rete e cominciare a dare diversità al suo gioco, che in questo momento è un gioco di potenza fatto con ottime qualità sia tecniche che fisiche. Jannik è un bravissimo ragazzo che merita quello che gli sta arrivando”.

Attualmente, dopo dieci anni a lavorare a Bordighera, Massimo Sartori è tornato a Vicenza, dove dirige il progetto Horizon ai campi da tennis comunali dove ha a disposizione tre campi per i suoi trenta allievi.