venerdì, 26 Aprile 2024
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Noventa Padovana: “Variante 5, nessun consumo di suolo”

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Urbanistica. La nuova variante di Noventa Padovana definirà delle linee guida per confermare o migliorare la compatibilità dei capannoni produttivi rispetto al territoriale in cui essi ricadono

“Vogliamo dare tutto a tutti, purchè non ci sia consumo di suolo, ci stiamo lavorando da mesi”. Lo afferma il sindaco Marcello Bano in consiglio comunale. Con la Variante 5, l’amministrazione Comunale di Noventa Padova avvia la revisione della propria strumentazione urbanistica ponendo in primo piano alcuni obiettivi comuni riconosciuti anche su scala europea, come il contenimento del consumo del suolo, la salvaguardia del territorio  non edificato e la riqualificazione delle aree degradate e abbandonate. Il traguardo dettato da un recente studio della Commissione europea, prevede che l’incremento della quota netta di occupazione di terreno debba tendere ad arrivare a zero entro il 2050. L’aumento delle infrastrutture, lo sviluppo delle industrie, l’urbanizzazione diffusa e i fenomeni di speculazione edilizia hanno infatti progressivamente messo in crisi il sistema ambientale, rompendo gli equilibri ecologici e creando delle fratture nelle città, contendendo spazio all’agricoltura e occupando terreni non adatti all’insediamento, come gli ambiti a sofferenza idraulica. Il principio del risparmio di suolo agricolo cerca di invertire questa tendenza introducendo concetti nuovi come “rigenerazione urbana”, “costruire sul costruito” e  “impronta ecologica”.

In arrivo dopo anni di attesa un importante strumento di programmazione a Noventa Padovana

Il Piano degli Interventi dovrà armonizzarsi con gli obiettivi strategici contenuti nel Pat e con la programmazione finanziaria del Comune, lo strumento pianificatorio e programmatico di natura operativa che sostituisce il vecchio Prg. e consente al Comune di rispondere alle istanze dei cittadini e delle aziende presenti nel territorio e di modificare, quasi in continuo, lo strumento urbanistico per adattarlo e conformarlo alle mutate esigenze degli attori e operatori territoriali con una reattività adeguata alle dinamiche socioeconomiche del territorio. Le scelte dovranno tener conto anche del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni: recentemente approvato (febbraio 2022), del bacino distrettuale delle Alpi Orientali, è lo strumento fondamentale per individuare e programmare le azioni necessarie a ridurre le conseguenze negative delle alluvioni per la salute umana, il territorio, i beni, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche e sociali: il territorio di Noventa presenta infatti delle criticità idrauliche: circa il 70% del territorio ricade in pericolosità idraulica moderata, il 20-25% in pericolosità media ed elevata – soprattutto la fascia a ridosso del Piovego, in questa zona sono stabilite alcune prescrizioni specifiche ad esempio a riguardo dei locali interrati e la rimanente porzione a est del fiume Brenta non presenta particolari criticità. Vi sarà la possibilità di perfezionare accordi pubblico- privato, prevedono il coinvolgimento dei privati che divengono promotori e compartecipi delle scelte urbanistiche dell’amministrazione comunale. Il principio guida è quello del “rilevante interesse pubblico” e l’accordo permette al privato di costruire in contropartita ad un beneficio pubblico evidente e dichiarato, la norma della Regione Veneto prescrive, infatti, che il surplus ricavato dalla operazione immobiliare – pari alla differenza tra il valore del terreno ex-ante, cioè prima dell’adeguamento dello strumento urbanistico, ed il valore ex post, sia suddiviso tra pubblico e privato “almeno” per il 50%. Tutta l’operazione deve osservare il principio della trasparenza: in primis deve essere proposto un avviso pubblico per dar modo ai cittadini di fare apposita domanda, successivamente si devono scegliere con determinati criteri le richieste degne di essere accolte. Quindi si deve aprire un tavolo del confronto con i richiedenti per arrivare ad un progetto condiviso, sia per la parte privata che per quella pubblica. Con questo “Piano degli Interventi” la nuova amministrazione si impegna a portare a termine una serie di accordi pubblico-privato di cui sia evidente il progetto pubblico senza consumo del suolo, puntando in primis alla riqualificazione delle aree degradate e abbandonate. La nuova variante definirà, inoltre, delle linee guida per confermare o migliorare la compatibilità dei capannoni produttivi rispetto al contesto urbanistico e territoriale in cui essi ricadono. “Chi ha presentato le manifestazioni di interesse nel 2019, circa una cinquantina di proposte, sono tutte fatte salve – specifica il geometra comunale Chinello – non devono pertanto essere ripresentate”.

Nadia Zorzan