domenica, 28 Aprile 2024
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I cittadini di Cona possono ora rivolgersi anche alle strutture dell’Ulss di Padova

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Dalla fine di giugno gli assistititi dell’Ulss 3 Serenissima hanno facoltà di scelta

I cittadini del Comune di Cona, assistiti dall’Ulss 3 Serenissima, possono rivolgersi per le prestazioni di specialistica ambulatoriale anche all’Ulss 6 Euganea. Questa la buona notizia per un territorio che sotto tanti aspetti si sente legato più al Piovese che al Veneziano. A sancirlo è una convenzione tra le due aziende sanitarie ed è già realtà effettiva dall’ultima decade di giugno. Grazie al protocollo, ai residenti del Comune di Cona viene offerta una nuova opportunità, quella cioè di rivolgersi alle strutture dell’Azienda territoriale padovana, e di ricevere presso i suoi servizi le prestazioni necessarie, mantenendo inalterati i codici di priorità.

“Abbiamo accolto questa necessità – dichiara Paolo Fortuna, Direttore Generale Ulss 6 Euganeanell’ottica della collaborazione: si tratta di un’attività che sarà oggetto di attento monitoraggio, anche nel rispetto delle liste d’attesa”. 

Il Protocollo d’intesa, sottoscritto tra le due Aziende sanitarie sotto il coordinamento dell’assessorato regionale alla Sanità, è attivo ed efficace, dopo i passaggi formali, l’allineamento delle procedure e la condivisione degli elenchi.

“La nostra azienda sanitaria veneziana – ha commentato il direttore generale, Edgardo Contatosi fa carico da alcuni mesi dei residenti del Comune di Cavallino-Treporti, equiparandoli ai propri utenti; ora, rispondendo ad una particolare collocazione geografica “di confine”, si concede ai cittadini di Cona la stessa facoltà di scelta. E’ un’attenzione rivolta in particolare alla popolazione anziana e ai soggetti fragili del territorio, che possono avere così un percorso alternativo alle medesime condizioni dei residenti dell’Ulss 6, per ricevere l’assistenza di cui necessitano il più vicino possibile alla propria abitazione”. 

Il Servizio sanitario regionale conferma anche attraverso questa convenzione l’attenzione ai territori dalla conformazione particolare, la sinergia tra le aziende sanitarie e le strutture di erogazione, lo sforzo di accoglienza per le necessità dei cittadini anziani e fragili, accoglienza che supera gli stretti confini formali e che si struttura invece in percorsi specifici di assistenza e di cura. Insomma, un esempio in questo caso di comprensione dei particolari problemi generati dai posizionamenti dei territori e alle distanze dalle diverse ospedaliere della popolazione.

Alessandro Abbadir