domenica, 28 Aprile 2024
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Padova, in scena “Le allegre comari di Windsor” di Top-Teatri Off

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L’appuntamento è per sabato 17 febbraio alle ore 21 presso il Teatro Maddalene. La messa in scena chiude la rassegna “AngolAzioni – scorci dalla scena padovana”

Torna in scena “Le allegre comari di Windsor”, spettacolo di Top-Teatri Off Padova che rilegge l’omonima commedia shakespeariana con una chiave interpretativa nuova e originale, riproponendo fedelmente le atmosfere allegre e allo stesso tempo tragicomiche dell’originale inglese.

Coprodotta in collaborazione con il Dipartimento di Studi linguistici e letterari dell’Università degli studi di Padova, la messa in scena chiude la rassegna “AngolAzioni – scorci dalla scena padovana, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova con il contributo del Teatro Stabile del Veneto e il finanziamento straordinario della Regione del Veneto destinato alla filiera culturale regionale. “AngolAzioni” è organizzata dal Teatro Laterale in collaborazione con Abracalam, Ottavo Giorno, TOP-Teatri Off Padova (Talèa Teatro, Amistad Teatro, Teatro Popolare di Ricerca), Carichi Sospesi e Michele Angrisani.

Lo spettacolo

A calcare il palcoscenico saranno gli attori di Top Pierantonio Rizzato, Loris Contarini, Gianni Bozza, Erica Taffara e Giulia Carolo, accompagnati dal vivo dal musicista Paolo Valentini. La regia è di Rizzato e Taffara, che firma anche le scene e i costumi. A cura del laboratorio over 65 “Tracce di memorie” la realizzazione dei costumi, che hanno visto al lavoro Carmen Minaldo, Anna Lucca e Graziella Rossi; di Silvia Collazuol ed Erica Taffara le luci. La traduzione del testo originale è di Alessandra Petrina, docente di letteratura inglese all’Università degli studi di Padova.

Con l’intento di rendere omaggio al poeta anglosassone, la compagnia padovana si concentra su questa commedia seicentesca poco conosciuta in Italia, diversamente dalla sua versione operistica più famosa, il “Falstaff” di Verdi.

Una leggenda nata in ambito teatrale narra infatti che Shakespeare, pur di liberarsi di Falstaff o quantomeno di giustificarne la triste morte nell’Enrico V (“The king has killed his heart”), abbia con questa commedia voluto scrivere un’opera in cui mettere alla berlina il povero “ciccione beato”, “l’ammasso di grasso”, personaggio che così tanto aveva appassionato il pubblico, nobile e non, dell’epoca.

Nella messa in scena di Top, in un vortice di allegri lazzi e scherzi ben progettati, quello che ne scaturisce è un crudele gioco dove la vittima, vero “capro espiatorio”, attira a sé l’ipocrisia e l’odio degli altri, proprio perché è il solo in grado di mostrare senza veli la vera natura umana.