sabato, 27 Aprile 2024
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Rinascimento a Bassano: due sedi, un’unica grande mostra, un unico maxi progetto

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Fino al  23 giugno 2024 al Museo civico di Bassano e fino al 3 giugno 2024 a Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano, è allestita per il pubblico “Rinascimento in bianco e nero. L’arte dell’incisione a Venezia (1494-1615)”

Due sedi, un’unica grande mostra, un unico grande progetto. Fino al  23 giugno 2024 al Museo civico di Bassano e fino al 3 giugno 2024 a Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano, è allestita per il pubblico “Rinascimento in bianco e nero. L’arte dell’incisione a Venezia (1494-1615)”, una rassegna dedicata alle “felicissime linee nere” dell’incisione veneziana e all’autentica rivoluzione che fu la nascita e la diffusione della stampa, fenomeno epocale che investì l’Europa e trasformò Venezia in un imprescindibile crocevia di esperienze artistiche, generando alcune delle più affascinanti realizzazioni di tutto il Rinascimento.

A cura di Giovanni Maria Fara e David Landau, tra i maggiori studiosi dell’arte incisoria, e da un autorevole comitato scientifico, la mostra propone in ambo le sedi oltre 180 capolavori grafici realizzati dai maggiori artisti del Rinascimento tra i quali Andrea Mantegna, Albrecht Dürer, Jacopo de’ Barbari, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Cornelis Cort, Agostino Carracci, Giuseppe Scolari.

La duplice mostra è inoltre accompagnata dal poderoso catalogo scientifico Rinascimento in bianco e nero. L’arte dell’incisione a Venezia (1494–1615), pubblicato in lingua italiana e in lingua inglese, che riunisce autori di statura internazionale per offrire un importante aggiornamento agli studi di settore.

L’esposizione immerge i visitatori nell’universo monocromatico della stampa grazie ad un allestimento scenografico e immersivo, ideato appositamente per il Museo Civico bassanese dal regista teatrale Andrea Bernard, premiato con l’European Opera Director Prize nel 2015.

Una mostra suggestiva che celebra un’arte raffinata e sorprendente che fu in grado di dialogare con le conquiste della pittura e addirittura di influenzarla, quasi che l’una fosse lo specchio dell’altra. Ma anche un progetto che valorizza la tradizione incisoria bassanese che ha avuto nei Remondini il momento di massimo splendore,

“Per la città è  un’operazione  culturale di spessore,  che coniuga la bellezza a studi approfonditi su uno dei periodi di massimo fulgore per la stampa – commenta Barbara Guidi, direttrice dei Musei civici  – il tutto proposto in un allestimento suggestivo, scenografico”.

Raffaella Forin