sabato, 27 Aprile 2024
HomeVenezianoCavarzereSinistra Italiana all'attacco a Cavarzere: "Non si vuole discutere della scuola"

Sinistra Italiana all’attacco a Cavarzere: “Non si vuole discutere della scuola”

Tempo di lettura: 2 minuti circa

“Due anni fa abbiamo pubblicato i dati relativi ai nati tra il 2021 e il 2023 evidenziando che negli ultimi cinque anni si è registrato un calo della frequenza nelle scuole di Cavarzere di oltre il 10 per cento”

Opposizioni all’attacco a Cavarzere sulla questione della scuola. Ad accendere la polemica è il gruppo di opposizione di Sinistra Italiana con Andrea Fumana.

“Da decenni – sottolinea – compresi i primi due anni dell’amministrazione Munari, l’assessore delegato alla Pubblica istruzione presenta alla discussione e votazione del Consiglio Comunale il “Piano di Intervento per il Diritto allo studio dell’anno scolastico in corso”.

Durante la seduta dell’ultimo Consiglio Fumana, ha evidenziato che, ad anno scolastico ormai iniziato da quasi cinque mesi, la deliberazione del Piano di Intervento non è ancora pervenuta in Consiglio”.

Al rilievo l’assessore Stefania Sommacampagna, riferisce Sinistra Italiana, ha risposto che “il Piano è un mero documento formale e, attualmente,sta per essere completato dagli uffici”. “Quindi, a suo dire, i sindaci Parisotto, Tommasi e Munari avrebbero sempre – continua la nota – sbagliato a portare in consiglio comunale le deliberazioni dei vari piani scolastici precedenti. Noi riteniamo,invece, che una eventuale deliberazione di giunta impedirebbe una approfondita discussione sul futuro della scuola a Cavarzere”.

“Quando, due mesi fa – conclude – abbiamo pubblicato i dati numerici relativi ai nati tra il2021 e il 2023, evidenziando inoltre che negli ultimi cinque anni si è registrato un calo difrequenza nelle scuole di Cavarzere di oltre il 10%, non a caso abbiamo al contempo insistito perché vengano aperti un confronto e unserio approfondimento sul futuro della nostra scuola. È chiaro cheattualmente assessore e giunta non vogliono aprire il dibattito, né tantomeno coinvolgere i consiglieri comunali”. 

Alessandro Abbadir