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Attualità
29.09.2025 - 12:23
È iniziato all’insegna della mobilitazione il nuovo anno accademico all’Università di Padova. Mentre matricole e docenti varcavano per la prima volta i portoni delle facoltà, l’UDU Padova – Unione degli Universitari – ha deciso di aprire il semestre con una presa di posizione forte: striscioni esposti davanti alle sedi universitarie per accogliere gli studenti, ma anche per denunciare le carenze croniche del sistema universitario italiano e regionale.
“Dal primo giorno vogliamo essere chiari: ci sono problemi strutturali che toccano la vita quotidiana di chi studia e non possiamo far finta di niente”, dichiara Marco Nimis, coordinatore dell’UDU Padova. “Esiste chi lotta ogni giorno per migliorare le condizioni materiali e sociali di chi vive l’università. E continueremo a farlo”.
I punti sollevati dal sindacato studentesco sono precisi e, come sottolineano, non più rinviabili: supporto psicologico accessibile e potenziato; retribuzione dei tirocini curricolari; copertura totale delle borse di studio; agevolazioni sui trasporti pubblici; spazi studio adeguati e aperti; sostegno concreto alla popolazione palestinese.
Durissimo l’attacco alla Regione Veneto. “Viviamo in una Regione che da anni non investe davvero sul diritto allo studio”, denuncia ancora Nimis. “Con la fine dei fondi PNRR e l’assenza di investimenti ministeriali, le borse sono a rischio. Sono oltre 1800 gli studenti che da due anni non hanno ricevuto nulla, pur avendone diritto. Alla Regione abbiamo chiesto un intervento più volte: mai ricevuta risposta. Ora, con le elezioni regionali alle porte, vedremo se qualcuno avrà il coraggio di affrontare il problema”.
Particolarmente forte anche il messaggio legato al conflitto in Palestina. L’UDU propone di utilizzare l’articolo 59 dello Statuto d’Ateneo per convocare un’Assemblea Generale con sospensione delle attività didattiche: “Sarebbe un gesto simbolico e potente, un momento in cui la comunità accademica decide di fermarsi, per ascoltare, riflettere, capire. Per non girarsi dall’altra parte di fronte a un massacro”, afferma Nimis.
Alle parole del coordinatore UDU si unisce Paola Bonomo, presidente del Consiglio degli Studenti: “L’avvio dell’anno accademico è il momento per interrogarsi su ciò che non funziona. Le università devono essere priorità per questo Paese. E sul tema della Palestina, se l’Università di Padova scegliesse di fermarsi, manderebbe un segnale fortissimo alla politica e alla società”.
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