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Il Veneto scende in piazza
03.10.2025 - 09:02
A due passi dal cuore istituzionale della città, Padova ha alzato la voce. Con cori, fumogeni e una partecipazione di piazza che ha sorpreso per numeri e determinazione, circa duemila manifestanti hanno sfilato ieri sera dal centro storico fino alla Questura per denunciare i provvedimenti a carico dei 23 attivisti di Extinction Rebellion fermati poche ore prima all’Interporto.
Una protesta nata per esprimere solidarietà alla causa palestinese, legata in particolare all’azione simbolica della Global Sumud Flotilla, ma che è diventata presto anche un atto di denuncia contro le misure giudiziarie prese nei confronti dei militanti. In testa al corteo, un coro si è levato con forza: “Palestina libera, dal fiume fino al mare, Padova lo sa, da che parte stare.”
La manifestazione, iniziata alle 18 in Piazza Antenore, si è trasformata in un lungo corteo che ha attraversato il centro cittadino, bloccando tram e viabilità per 45 minuti, fino a raggiungere Riviera Ponti Romani, dove ha avuto luogo un presidio davanti alla Questura. Alcuni manifestanti hanno acceso fumogeni, altri hanno esposto cartelli, chiedendo la liberazione immediata degli attivisti fermati.
La manifestazione serale ha chiuso una giornata di mobilitazione iniziata al mattino con il blocco dell’Interporto, dove gli attivisti avevano cercato di fermare i mezzi legati alla logistica delle armi destinate a Israele.
Il corteo si è infine sciolto in Prato della Valle, lasciando alle sue spalle una città spaccata tra esigenze di ordine pubblico e la pressione sempre più forte dei movimenti civici e studenteschi che chiedono una presa di posizione netta a favore dei diritti umani e della libertà per il popolo palestinese.
Padova, insieme a tante altre città venete e italiane, ieri è scesa in strada e ha alzato la voce. Non solo per farsi sentire ma anche per farsi capire.
Foto di Serena Fabris
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