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17.07.2024 - 13:40
Comune e Università di Padova, in tandem, per l’accoglienza e l’integrazione di rifugiati e richiedenti asilo nei percorsi formativi dell'Ateneo patavino: siglato un protocollo d'intesa che stabilisce e consolida la collaborazione istituzionale tra le parti coinvolte, aperto altresì all'adesione di altre istituzioni pubbliche, sia centrali che locali, nonché di organizzazioni della società civile.
L'accordo mira a incentivare e supportare l’iscrizione ai corsi di studio dell’Ateneo per richiedenti e titolari di protezione internazionale, promuovendo l’accesso al percorso universitario per coloro che non hanno potuto proseguire gli studi nel proprio Paese, in un'ottica di inclusione e integrazione nel tessuto socio-culturale locale e nazionale.
I beneficiari dell'accordo includono i titolari dei permessi di protezione internazionale (asilo), protezione sussidiaria, protezione speciale, cure mediche, richiesta asilo e altri permessi che consentano l’accesso ai progetti SAI.
Il protocollo, operativo a partire dall’anno accademico 2023/24, prevede un duplice impegno: da un lato, il Comune di Padova, nell'ambito del progetto Rondine attivo dal 2006 e dedicato ai servizi di accoglienza, integrazione e tutela per richiedenti e titolari di protezione internazionale, e della prosecuzione del SAI – Sistema di Accoglienza e Integrazione tramite l’Assessorato al Sociale, con la collaborazione dell'Associazione Popoli Insieme e di alcune residenze universitarie padovane, offre supporto abitativo, burocratico e formativo a studenti rifugiati, permettendo loro di studiare e costruire serenamente il proprio futuro.
Dall’altro, l’Università di Padova, aderendo al Manifesto dell’Università Inclusiva proposto da UNHCR Italia, ha approvato, con atto del Senato Accademico, l’immatricolazione ai corsi di laurea per i titolari di permesso di soggiorno per richiesta asilo, a condizione dell’ottenimento dello stesso o di status analogo.
Università e Comune hanno già collaborato per l’accoglienza e l’inserimento di cittadini afgani giunti in Italia dall’agosto del 2021, destinatari di borse di studio Unipd 4 Afghanistan. Tale collaborazione continua con la firma del nuovo accordo, che consolida l’impegno congiunto di promuovere politiche di accoglienza attiva.
Entrando nei dettagli del protocollo, esso definisce anche i reciproci impegni per l'implementazione del progetto. Il Comune, collaborando con i servizi dell’Ateneo, si impegna a diffondere informazioni sulle opportunità offerte dall'Università sia alla popolazione richiedente asilo e rifugiata, sia alla popolazione straniera in generale, con un'attenzione particolare ai residenti di seconda generazione, tramite il portale web “Padova Per” e tramite iniziative con istituti scolastici e la Commissione per la rappresentanza delle persone padovane con cittadinanza straniera.
L’Università, con il supporto dei servizi comunali, si impegna invece a promuovere le opportunità di studio attraverso giornate di orientamento, sessioni informative online e in presenza, la predisposizione di materiale informativo accessibile sia online che cartaceo, e uno sportello informativo disponibile online e in presenza. Inoltre, l’Università si impegna a supportare i destinatari dell’accordo nell’iscrizione ai corsi e nell’accesso ai servizi dell’ateneo.
Entrambi gli enti firmatari si impegnano a promuovere e diffondere i contenuti e gli obiettivi del protocollo d’intesa, incoraggiando altre realtà della società civile a partecipare a questa iniziativa.
Margherita Colonnello, assessora al Sociale, commenta: "Un’altra firma per l’inclusione", e un’ulteriore occasione per promuovere e diffondere la conoscenza delle politiche attive e dei servizi che l’Amministrazione dedica ai richiedenti e titolari di protezione internazionale. Dal 2006 il Comune aderisce allo Sprar e partecipa alla rete dei servizi di accoglienza e d’integrazione con il progetto Rondine, coinvolgendo diverse realtà territoriali. Inizialmente i beneficiari erano una quindicina e, nel tempo, sono cresciuti, raggiungendo i 36 nel 2013, i 50 nel 2018 e arrivando agli attuali 70 cittadini sotto la nostra tutela. Siamo parte di una fitta rete territoriale che offre servizi e protezione ai richiedenti asilo e rifugiati, operando in sinergia con l’Università per offrire supporto e opportunità di inclusione nel tessuto sociale della comunità. Questo protocollo vuole rafforzare la missione condivisa con l'Ateneo: comunicare e far conoscere le opportunità che la città offre ai richiedenti protezione, invitando altre realtà territoriali a condividere questa visione di città inclusiva e accogliente".
Cristina Basso, prorettrice con delega alle Relazioni internazionali dell'Università di Padova, sottolinea: "Negli ultimi anni, l’Ateneo ha attuato molte azioni a supporto delle popolazioni a rischio", assegnando 124 borse di studio tramite i programmi Unipd4Afghanistan, Unipd4Ukraine, Unipd4Myanmar, UNICORE, e Students at risk, accogliendo e supportando gli studenti beneficiari e interagendo con numerosi attori locali che condividono lo stesso impegno. In particolare, la collaborazione con il Comune di Padova è stata avviata positivamente per l’accoglienza e l’inserimento di cittadini afgani giunti in Italia dall’agosto 2021. È emersa pertanto l’esigenza di stipulare un protocollo d’intesa per strutturare la collaborazione tra Università e Comune di Padova, divulgando presso la popolazione richiedente asilo e rifugiata le opportunità offerte dall’Università tramite sessioni informative online e in presenza, la predisposizione di materiale informativo accessibile e uno sportello informativo".
Dominique Boa, membro della Commissione per la rappresentanza delle persone padovane con cittadinanza straniera, sostiene: "Facendo tesoro delle nostre esperienze", abbiamo contribuito a concretizzare questo progetto che intende facilitare il percorso di inclusione sociale dei rifugiati e richiedenti asilo. Questo progetto è un’opportunità che offriamo alla città di Padova e alla comunità straniera, fornendo una risposta ai bisogni delle persone, dalle difficoltà nell’affrontare le procedure amministrative all'accesso autonomo all’informazione e ai servizi. Questo progetto testimonia la volontà di Padova di definirsi come una città inclusiva, poiché riunisce vari enti e istituzioni che collaborano per offrire sinergicamente una serie di servizi a supporto dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Solo lavorando insieme possiamo affrontare efficacemente le numerose sfide che gli stranieri, in particolare i rifugiati e i richiedenti asilo, devono affrontare per costruirsi una vita in Italia. Gli studi e la conoscenza sono pilastri fondamentali per l'inclusione".
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