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Donazzan sull'economia veneta: “Porti e pesca, l’Europa non volti le spalle”

L’europarlamentare di Fratelli d’Italia lancia un appello alla Commissione Ue: tutelare la flotta peschereccia italiana e sostenere i porti dell’Alto Adriatico colpiti dalla crisi del Mar Rosso

Elena Donazzan, vicepresidente della commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento europeo

Elena Donazzan, vicepresidente della commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento europeo

Elena Donazzan, europarlamentare di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Industria al Parlamento europeo, ha depositato due interrogazioni formali alla Commissione Ue per accendere i riflettori su due temi centrali per l’Italia e in particolare per il Nordest: la pesca e la portualità dell’Alto Adriatico.

Eletta con oltre 63mila preferenze nella circoscrizione Nordest – seconda solo a Giorgia Meloni – Donazzan ha dichiarato di voler portare “la voce di chi lavora ogni giorno nel mare e grazie al mare”. Il suo messaggio è chiaro: “Serve un’Europa che ascolti e agisca, non che imponga regole cieche. La pesca e i nostri porti non possono essere abbandonati”.

Nel primo atto presentato a Bruxelles, l’europarlamentare ha chiesto una revisione urgente delle politiche comunitarie sulla pesca, denunciando un declino costante e preoccupante del comparto: -21% della flotta italiana dal 2004, con una riduzione del 33% dei giorni di pesca tra il 2008 e il 2023. Ulteriori proposte della Commissione, come la stretta sulla pesca a strascico e i limiti sulle catture di gambero rosso, viola e merluzzo, rischiano di peggiorare una situazione già critica.

“Il settore è al collasso – ha sottolineato Donazzan –. È necessario rivedere subito il regolamento FEAMPA e il Piano d’Azione del 2023. E serve anche un piano per fermare la diffusione delle specie aliene invasive, che stanno compromettendo interi ecosistemi marini”.

La seconda interrogazione si concentra sulla crisi in atto nel Mar Rosso, che ha avuto un impatto devastante sulle rotte commerciali e, di conseguenza, sui porti italiani dell’Alto Adriatico: Venezia, Trieste e Ravenna, ma anche su Capodistria (Slovenia) e Fiume (Croazia). Il conflitto in corso ha provocato l’aumento dei costi di trasporto, più emissioni inquinanti e gravi ricadute sulla competitività logistica dell’intera area.

“Servono interventi immediati – ha ribadito –. La Commissione europea deve mettere in campo risorse straordinarie e strategie efficaci per tutelare questi porti, che sono essenziali per settori come automotive, energia e logistica”.

Con queste due interrogazioni, Donazzan conferma la sua linea d’azione: portare le esigenze dei territori al centro delle politiche europee. “È una battaglia che continuerò a combattere – ha concluso – a fianco di chi ogni giorno lavora sul mare e per il mare”.

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