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Tutela e sostegno

Cresce il supporto del Comune alle vittime di reato grazie alla Rete Dafne Verona

L’amministrazione comunale conferma il proprio impegno nella promozione di una giustizia vicina ai cittadini

Logo della Rete Dafne

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Prosegue con continuità l’impegno del Comune di Verona nel sostegno alle vittime di reato, attraverso la collaborazione con la Rete Dafne Verona – RDVR. È stato infatti reso pubblico il report relativo ai primi sei mesi del 2025, che evidenzia una crescita significativa nella domanda di supporto psicologico e giuridico.

La Rete Dafne Verona nasce da una convenzione tra il Comune, l’Associazione Scaligera Assistenza Vittime di Reato Odv (A.S.A.V.), enti del terzo settore e istituzioni pubbliche. L’obiettivo è offrire un servizio gratuito e riservato di ascolto, consulenza e accompagnamento a tutte le vittime di reato, in ogni fase del procedimento penale.

Nel primo semestre dell’anno sono state 25 le persone prese in carico dal Servizio di Accoglienza: 20 donne e 5 uomini, tutti vittime dirette. Di queste, 17 sono di nazionalità italiana, mentre le restanti 8 provengono da Brasile, Moldavia, Ucraina, Perù, Marocco e Sri Lanka. La fascia d’età più rappresentata è quella over 60 (8 casi), seguita da quella tra i 50 e i 60 anni (7 casi), a conferma di una crescente consapevolezza tra le fasce adulte della popolazione.

Dal punto di vista dei servizi richiesti, 16 persone hanno chiesto informazioni sui propri diritti – principalmente in ambito penale – e 14 sono state avviate a un percorso di sostegno psicologico. Complessivamente, sono stati condotti 82 colloqui psicologici, un numero che indica un aumento rilevante rispetto ai periodi precedenti.

I reati denunciati riguardano principalmente quelli contro la persona (17 casi: minacce, lesioni personali, violenza sessuale), seguiti da reati contro il patrimonio (7 casi, in particolare truffe) e contro la famiglia (6 casi). In tre situazioni, pur non configurandosi reati giuridicamente rilevanti, la rete ha comunque garantito ascolto e orientamento, grazie alla collaborazione con i servizi territoriali.

Le segnalazioni sono giunte per la maggior parte da presidi sociosanitari (10 casi), dai materiali informativi distribuiti da RDVR (8 casi), dal passaparola (5 casi) e dalle Forze dell’Ordine (2 casi).

L’attività si è inoltre estesa sul territorio tramite gli sportelli leggeri: 3 persone sono state accolte nella sede di San Martino Buon Albergo e 1 nella sede di Cerea, dove sono stati forniti supporto psicologico e informazione giuridica.

«L'Amministrazione comunale – afferma l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi – continua a sostenere con convinzione la Rete Dafne, partecipando attivamente al Tavolo di Giustizia Riparativa e promuovendo iniziative pubbliche sul tema. Riteniamo fondamentale accompagnare le vittime nel loro percorso di tutela, accanto all’azione della giustizia».

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