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Tutela e sostegno
21.07.2025 - 15:47
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Prosegue con continuità l’impegno del Comune di Verona nel sostegno alle vittime di reato, attraverso la collaborazione con la Rete Dafne Verona – RDVR. È stato infatti reso pubblico il report relativo ai primi sei mesi del 2025, che evidenzia una crescita significativa nella domanda di supporto psicologico e giuridico.
La Rete Dafne Verona nasce da una convenzione tra il Comune, l’Associazione Scaligera Assistenza Vittime di Reato Odv (A.S.A.V.), enti del terzo settore e istituzioni pubbliche. L’obiettivo è offrire un servizio gratuito e riservato di ascolto, consulenza e accompagnamento a tutte le vittime di reato, in ogni fase del procedimento penale.
Nel primo semestre dell’anno sono state 25 le persone prese in carico dal Servizio di Accoglienza: 20 donne e 5 uomini, tutti vittime dirette. Di queste, 17 sono di nazionalità italiana, mentre le restanti 8 provengono da Brasile, Moldavia, Ucraina, Perù, Marocco e Sri Lanka. La fascia d’età più rappresentata è quella over 60 (8 casi), seguita da quella tra i 50 e i 60 anni (7 casi), a conferma di una crescente consapevolezza tra le fasce adulte della popolazione.
Dal punto di vista dei servizi richiesti, 16 persone hanno chiesto informazioni sui propri diritti – principalmente in ambito penale – e 14 sono state avviate a un percorso di sostegno psicologico. Complessivamente, sono stati condotti 82 colloqui psicologici, un numero che indica un aumento rilevante rispetto ai periodi precedenti.
I reati denunciati riguardano principalmente quelli contro la persona (17 casi: minacce, lesioni personali, violenza sessuale), seguiti da reati contro il patrimonio (7 casi, in particolare truffe) e contro la famiglia (6 casi). In tre situazioni, pur non configurandosi reati giuridicamente rilevanti, la rete ha comunque garantito ascolto e orientamento, grazie alla collaborazione con i servizi territoriali.
Le segnalazioni sono giunte per la maggior parte da presidi sociosanitari (10 casi), dai materiali informativi distribuiti da RDVR (8 casi), dal passaparola (5 casi) e dalle Forze dell’Ordine (2 casi).
L’attività si è inoltre estesa sul territorio tramite gli sportelli leggeri: 3 persone sono state accolte nella sede di San Martino Buon Albergo e 1 nella sede di Cerea, dove sono stati forniti supporto psicologico e informazione giuridica.
«L'Amministrazione comunale – afferma l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi – continua a sostenere con convinzione la Rete Dafne, partecipando attivamente al Tavolo di Giustizia Riparativa e promuovendo iniziative pubbliche sul tema. Riteniamo fondamentale accompagnare le vittime nel loro percorso di tutela, accanto all’azione della giustizia».
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