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Parla il presidente Nicola Bettin
20.09.2025 - 10:07
Nicola Bettin
Negli ultimi anni, il panorama delle imprese artigiane nel Miranese ha subito cambiamenti significativi. Un trend che ha visto aumentare il numero delle aziende artigiane mentre, paradossalmente, si è ridotto il numero degli addetti. Questo fenomeno emerge dall'analisi dei dati forniti dalla Camera di Commercio per il 2024 e rielaborati dall'Associazione Artigiani del Miranese, che si è confrontata con il periodo 2020-2024 per scoprire nuove dinamiche e prefigurare scenari futuri.
Nel dettaglio, le sedi artigiane nel Miranese sono aumentate da 3.073 a 3.097, segnalando un incremento di 24 unità. Tuttavia, il numero degli addetti è calato da 8.335 a 8.245, evidenziando una riduzione di 90 unità. L'analisi per singolo comune mostra come Martellago e Scorzè abbiano visto una diminuzione delle aziende artigiane, mentre Noale, Salzano e Santa Maria di Sala rimangono stabili. Di contro, Spinea registra l’aumento più netto delle sedi (+47).
Nel contesto generale, il Miranese presenta un incremento delle sedi artigiane dello 0,78%, superiore rispetto al dato della Città Metropolitana, fermo allo 0,42%. Tuttavia, il peso dell’artigianato del Miranese resta stabile, dal 16,65% del 2020 al 16,71% del 2024.
Diverso è il discorso legato alla forza lavoro: seppur le sedi artigiane crescano, la perdita di addetti nel Miranese (-1,08%) si contrappone al leggero aumento sul territorio provinciale (+0,76%). In particolare, Santa Maria di Sala subisce una decisa contrazione di addetti (-4,55%), insieme a Salzano e Martellago. Nonostante la crescita delle sedi, Spinea vede una variazione minima degli addetti (+3), mentre Noale beneficia di un aumento di 38 lavoratori.
Il comune di Mirano conserva il primato per numero di addetti, seguito da Spinea e Scorzè, con il Miranese che rappresenta il 16,71% del totale nell’area metropolitana. Tuttavia, guardando alla percentuale di artigianato rispetto al totale delle attività economiche, il quadro cambia: Salzano è il comune più artigiano (41,96%), mentre Mirano il meno.
“La nostra analisi fotografa un quinquennio complesso. Nonostante il settore dimostri tenuta, il calo degli addetti è preoccupante”, commenta Nicola Bettin, presidente dell’Associazione. Andrea Dal Corso, segretario, sottolinea le necessità di riforme per modernizzare le leggi sull'artigianato e favorire il ricambio generazionale e l’introduzione di nuovi modelli imprenditoriali. La nuova legge in discussione in Parlamento, infatti, prevede di accogliere soci investitori e innalzare la soglia di addetti per essere considerati artigiani, per rispondere ai cambiamenti economici e sociali.
“L’artigianato è un pilastro dell’economia italiana. Occorre rinnovarlo per renderlo attrattivo anche per le nuove generazioni”, conclude Bettin, confermando l’importanza di interventi normativi per garantire crescita e occupazione nel settore.
Riccardo Musacco
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