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Nelle scorse settimane

Mirano, pioggia eccezionale e la città messa ancora a dura prova

Gli argini del Muson hanno tenuto ma l'opposizione va all'attacco su presunti ritardi nell'allerta

Mirano, pioggia eccezionale e la città messa ancora a dura prova

Dopo i temporali di maggio dell’anno scorso, che avevano già messo alla prova la popolazione, Mirano e altri comuni del Veneziano hanno rivissuto nelle scorse settimane l’incubo delle bombe d’acqua.

Nella notte tra il 20 e 21 agosto un evento meteorologico eccezionale ha scaricato enormi quantità di pioggia senza tregua. Alle 7:15 erano già caduti circa 170 millimetri, con l’intensità maggiore concentrata nelle prime ore del mattino.

Le criticità si sono manifestate soprattutto nei piani interrati: garage e locali sotterranei allagati, oltre a brevi tratti di carreggiata finiti sott’acqua. Non si sono registrate esondazioni né situazioni di pericolo per le persone, ma il ritmo degli interventi ha richiesto un coordinamento serrato.

Il Comune ha attivato immediatamente il Centro Operativo Comunale (COC), con la presenza effettiva anche dei dirigenti, per dirigere la macchina dei soccorsi. Protezione Civile e operai comunali sono stati mobilitati in raccordo con Vigili del Fuoco, Prefettura e Città Metropolitana di Venezia, che aveva messo a disposizione le idrovore. Supporto è arrivato anche dalla Protezione Civile di Noale.

In mattinata, alle 9:30, si è tenuto un tavolo di coordinamento con Regione Veneto, Città Metropolitana e tutti i Comuni della provincia, per condividere gli interventi e rafforzare il monitoraggio. La vicesindaco Maria Giovanna Boldrin ha seguito di persona la situazione nei quartieri, in costante contatto con cittadini e strutture operative: “Ringrazio tutti i miranesi per la collaborazione e la Protezione Civile in primis, che si è adoperata con impegno sin dalle prime ore per garantire la sicurezza della nostra comunità”, ha dichiarato.

Il Comune è rimasto in collegamento continuo anche con il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive. Fortunatamente non si sono registrate né previste esondazioni del fiume Muson, e il monitoraggio è proseguito fino a cessata emergenza.

In una lettera ai cittadini diffusa sui social, il sindaco Tiziano Baggio ha richiamato l’eccezionalità del fenomeno, come certificato anche da Mariano Carraro, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Venezia. “L’emergenza, che non ha fortunatamente generato esondazioni molto probabili se avesse piovuto con uguale intensità nelle zone a nord, è stata affrontata con grande spirito di unità e solidarietà”, ha scritto. Inoltre il primo cittadino ha rimarcato alcuni provvedimenti attuati per mettere in sicurezza gli edifici come il blocco alle costruzioni “filo strada” o sotto quota senza adeguate mitigazioni.

Dall’opposizione sono arrivati però attacchi pesanti. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Matteo Baldan, ha denunciato l’assenza di una pre-allerta e la lentezza delle comunicazioni istituzionali durante il nubifragio, parlando di ritardi che avrebbero compromesso le operazioni di emergenza. Pur ringraziando volontari, Vigili del Fuoco e Protezione Civile, Baldan ha puntato il dito sull’inefficienza della macchina amministrativa e sull’insufficienza del sistema fognario, criticando le priorità di spesa della giunta. L'esponente del partito di Giorgia meloni ha annunciato poi che, a emergenza finita, si sarebbe recato nelle aree più colpite per raccogliere segnalazioni e indicazioni sui lavori urgenti.

La giornata si è chiusa con le idrovore ancora in azione, un bilancio di danni contenuti ma di paure riaffiorate, e un confronto politico riacceso su prevenzione e resilienza di fronte a fenomeni che, eccezionali o meno, hanno mostrato tutta la vulnerabilità del territorio di fronte ai cambiamenti climatici in corso.

Riccardo Musacco

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