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Sanità veneta in crisi, Manildo lancia il suo piano: “Più sicurezza, più personale, più investimenti”

Il candidato presidente del centrosinistra denuncia l’aumento delle aggressioni al personale sanitario e propone un piano straordinario per rilanciare il sistema pubblico

Sanità veneta in crisi, Manildo lancia il suo piano: “Più sicurezza, più personale, più investimenti”

Foto di repertorio

La sanità pubblica veneta è sotto pressione, tra aggressioni in aumento e carenza di personale. Giovanni Manildo, candidato presidente del centrosinistra per la Regione Veneto, lancia un forte allarme e presenta un pacchetto di proposte per affrontare la crisi.

«Nel 2024, solo in Veneto, si sono registrate oltre 2.500 aggressioni ai danni di medici e infermieri, quasi otto ogni giorno», denuncia Manildo, sottolineando come queste violenze non siano più casi isolati ma la spia di un sistema che vacilla. La carenza di oltre 3.000 operatori sanitari, stipendi bassi e turni massacranti aggravano una situazione già difficile, spingendo molti a lasciare il servizio pubblico.

Manildo propone un “piano straordinario di assunzioni” e un aumento strutturale dei fondi regionali per la sanità, equiparando il Veneto alle regioni più virtuose d’Italia. Sul fronte sicurezza, propone presidi fissi nei pronto soccorso, controlli agli accessi, tecnologie di sorveglianza e risarcimenti immediati per le vittime di aggressioni, oltre a un patto nazionale tra Regioni e Ministero dell’Interno.

«Proteggere chi cura è fondamentale per ricostruire un rapporto di fiducia con la comunità», afferma Manildo, che auspica anche la valorizzazione dei percorsi di carriera, incentivi per lavorare nei territori più fragili, e un rilancio della medicina territoriale. «La salute è un diritto e il Veneto deve garantire questo diritto a tutti».

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