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Curiosità
03.09.2025 - 14:35
Il Santo di Padova
Padova è una città ricca di storia, cultura e spiritualità. Ma spesso, più delle guide turistiche e dei libri accademici, sono i detti popolari a custodire l’essenza vera di un luogo. A Padova, tre proverbi – semplici ma significativi – rappresentano ancora oggi l’anima della città e il suo rapporto con il passato, con la fede e con sé stessa. Ecco quali sono e cosa raccontano.
Un gioco di parole che riflette l’equilibrio (e la tensione) tra intelletto e religione.
Questo detto, spesso citato anche in forma estesa (“Padova, gran dotta, ma poca devota”), mette in luce una caratteristica storica della città: la convivenza tra il sapere laico dell’Università di Padova – una delle più antiche d’Europa, fondata nel 1222 – e la profonda spiritualità legata al culto di Sant’Antonio. La “gran dotta” è l’Università di Padova, centro di studi scientifici e umanistici. La “min gran devota” è invece una provocazione leggera che vuole sottolineare come, a fronte di un fervore intellettuale, la città sia talvolta vista come meno coinvolta sul piano della religiosità quotidiana. Una dicotomia che continua ad affascinare e stimolare il dibattito culturale padovano.
La città e il suo Santo: un legame inscindibile che va oltre la religione.
Questo proverbio veneto, un po’ provocatorio ma molto sentito, evidenzia quanto l’identità di Padova sia strettamente legata alla figura di Sant’Antonio. La presenza della Basilica del Santo, meta di pellegrinaggi internazionali, è parte integrante del tessuto urbano e sociale padovano. Il detto vuole sottolineare che senza il Santo, Padova perderebbe una parte fondamentale della sua anima, del suo prestigio e della sua attrattiva. Non è solo un discorso di fede: Sant’Antonio è anche un simbolo culturale e storico, che ha reso la città famosa nel mondo.
Un classico proverbio veneto che sintetizza con ironia i tratti delle città della regione.
Questa filastrocca popolare, ripetuta in tutta la regione, assegna a ciascuna città del Veneto una caratteristica stereotipata. Ai padovani tocca il ruolo di “gran dottori”, riconoscimento dell’alto livello culturale e accademico della città. È un’espressione che nasce, ancora una volta, dalla prestigiosa tradizione universitaria ma che riflette anche l’orgoglio dei cittadini per una lunga storia di medicina, scienza e pensiero critico. Un detto che, pur nella sua semplicità, continua a descrivere bene l’autopercezione e il prestigio della città all’interno del contesto veneto.
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