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Emergenza abitativa
10.09.2025 - 08:40
Foto di repertorio
Con l’inizio del nuovo anno accademico alle porte, torna in primo piano l’emergenza abitativa per gli universitari di Padova. Nonostante i circa 1.500 posti disponibili nelle residenze pubbliche Esu, la richiesta supera di gran lunga l’offerta: 983 studenti idonei sono rimasti esclusi dall’assegnazione e saranno costretti a cercare un alloggio nel mercato privato, dove i prezzi sfiorano spesso i 500-600 euro mensili.
A lanciare l’allarme è l’Udu Padova, sindacato studentesco da anni in prima linea sulla questione. Secondo Matteo Greggio Miola, rappresentante eletto nel Consiglio di Amministrazione dell’Esu, la situazione è frutto di una crisi strutturale aggravata da anni di tagli all’edilizia universitaria:
"Dopo decenni di disinvestimenti regionali e la decisione del governo di dirottare i fondi del PNRR dalla residenzialità pubblica a quella privata, il risultato è che centinaia di studenti idonei si ritrovano senza un tetto. Così vengono meno le pari opportunità e il diritto allo studio diventa un privilegio per pochi".
Le graduatorie per le matricole e per gli studenti degli anni successivi sono già state pubblicate, ma gli scorrimenti saranno possibili solo in caso di rinunce o mancato versamento delle caparre. Di fatto, molti studenti si arrendono in partenza e ripiegano su soluzioni private per paura di non avere un alloggio prima dell’inizio delle lezioni.
"Il meccanismo degli scorrimenti dà l’illusione di una soluzione, ma non risolve il problema strutturale – continua Greggio Miola –. L’anno scorso gli esclusi erano 1.041, oggi 983: il calo è minimo e i progetti futuri non bastano, soprattutto in un ateneo come quello padovano che continua a crescere".
Il punto, per Udu, è politico: manca una strategia nazionale seria sulla residenzialità pubblica studentesca.
"Continueremo ad avere un sistema in cui le opportunità dipendono dalla Regione in cui si studia – afferma il rappresentante –. Non è accettabile che il diritto allo studio venga garantito in modo così diseguale su base territoriale".
Anche il coordinatore di Udu Padova, Marco Nimis, interviene con toni preoccupati:
"Oltre alla questione alloggi, c’è il tema della copertura delle borse di studio: i tagli annunciati dalla ministra Bernini fanno temere che quest’anno nemmeno questo diritto sarà garantito. Ci prepariamo a un autunno di mobilitazione: non arretreremo di un passo".
Il problema della carenza di alloggi pubblici per universitari non è nuovo, ma rischia di aggravarsi in un contesto di inflazione, aumento dei canoni di locazione e crescente richiesta abitativa nelle città universitarie. La denuncia dell’Udu Padova si inserisce in un dibattito nazionale che, a dispetto delle promesse, non ha ancora prodotto soluzioni strutturali.
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