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Emergenza abitativa

Studenti senza casa: a Padova quasi mille idonei esclusi dagli alloggi pubblici Esu

Udu denuncia: "Affitti insostenibili e residenze insufficienti"

Studenti senza casa: a Padova quasi mille idonei esclusi dagli alloggi pubblici Esu

Foto di repertorio

Con l’inizio del nuovo anno accademico alle porte, torna in primo piano l’emergenza abitativa per gli universitari di Padova. Nonostante i circa 1.500 posti disponibili nelle residenze pubbliche Esu, la richiesta supera di gran lunga l’offerta: 983 studenti idonei sono rimasti esclusi dall’assegnazione e saranno costretti a cercare un alloggio nel mercato privato, dove i prezzi sfiorano spesso i 500-600 euro mensili.

A lanciare l’allarme è l’Udu Padova, sindacato studentesco da anni in prima linea sulla questione. Secondo Matteo Greggio Miola, rappresentante eletto nel Consiglio di Amministrazione dell’Esu, la situazione è frutto di una crisi strutturale aggravata da anni di tagli all’edilizia universitaria:

"Dopo decenni di disinvestimenti regionali e la decisione del governo di dirottare i fondi del PNRR dalla residenzialità pubblica a quella privata, il risultato è che centinaia di studenti idonei si ritrovano senza un tetto. Così vengono meno le pari opportunità e il diritto allo studio diventa un privilegio per pochi".

Scorrimenti insufficienti, mercato privato inaccessibile

Le graduatorie per le matricole e per gli studenti degli anni successivi sono già state pubblicate, ma gli scorrimenti saranno possibili solo in caso di rinunce o mancato versamento delle caparre. Di fatto, molti studenti si arrendono in partenza e ripiegano su soluzioni private per paura di non avere un alloggio prima dell’inizio delle lezioni.

"Il meccanismo degli scorrimenti dà l’illusione di una soluzione, ma non risolve il problema strutturale – continua Greggio Miola –. L’anno scorso gli esclusi erano 1.041, oggi 983: il calo è minimo e i progetti futuri non bastano, soprattutto in un ateneo come quello padovano che continua a crescere".

"Senza piano nazionale, continuerà un sistema ingiusto"

Il punto, per Udu, è politico: manca una strategia nazionale seria sulla residenzialità pubblica studentesca.

"Continueremo ad avere un sistema in cui le opportunità dipendono dalla Regione in cui si studia – afferma il rappresentante –. Non è accettabile che il diritto allo studio venga garantito in modo così diseguale su base territoriale".

Verso un autunno caldo

Anche il coordinatore di Udu Padova, Marco Nimis, interviene con toni preoccupati:

"Oltre alla questione alloggi, c’è il tema della copertura delle borse di studio: i tagli annunciati dalla ministra Bernini fanno temere che quest’anno nemmeno questo diritto sarà garantito. Ci prepariamo a un autunno di mobilitazione: non arretreremo di un passo".

Una crisi annunciata

Il problema della carenza di alloggi pubblici per universitari non è nuovo, ma rischia di aggravarsi in un contesto di inflazione, aumento dei canoni di locazione e crescente richiesta abitativa nelle città universitarie. La denuncia dell’Udu Padova si inserisce in un dibattito nazionale che, a dispetto delle promesse, non ha ancora prodotto soluzioni strutturali.

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