Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Sanità trevigiana

Quarant’anni di cardiochirurgia al Ca’ Foncello: oltre 26mila interventi e una storia di eccellenza

Dalla fondazione nel 1985, il reparto ha salvato migliaia di vite diventando un punto di riferimento in Veneto e in Italia

Foto di gruppo della cardiochirurgia del Ca' Foncello

Foto di gruppo della cardiochirurgia del Ca' Foncello

Quarant’anni di interventi, di vite salvate e di progressi continui. L’Unità di Cardiochirurgia dell’ospedale Ca’ Foncello ha festeggiato ieri un traguardo straordinario: 26mila operazioni eseguite dal 1985 a oggi, con risultati che l’hanno resa un’eccellenza del Veneto e del panorama nazionale.

Il primo intervento fu l’8 maggio 1985, da allora il reparto ha saputo crescere grazie all’innovazione tecnologica e alla professionalità delle équipe, fino a raggiungere oggi una media di circa 800 operazioni l’anno. Un percorso che ha visto al timone tre grandi nomi: il professor Carlo Valfrè, fondatore e pioniere della cardiochirurgia moderna, il dottor Elvio Polesel e l’attuale direttore, Giuseppe Minniti.

Alla cerimonia celebrativa erano presenti i protagonisti di questa storia, affiancati dai colleghi delle altre unità e dalla direzione sanitaria. «La Cardiochirurgia trevigiana è parte integrante del sistema virtuoso delle cardiochirurgie venete», ha sottolineato il presidente della Regione, Luca Zaia, in un messaggio inviato agli operatori. «Grazie alla lungimiranza dei primari e all’impegno delle équipe, oggi è considerata un’eccellenza assoluta».

Il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, ha ricordato come l’attività del reparto non si fermi alla sala operatoria: «Siamo gli unici in Italia ad avere un percorso riabilitativo completo per i pazienti dopo l’intervento. È il frutto di un lavoro di squadra che parte dalla Cardiologia e prosegue fino alla riabilitazione».

Commovente anche il ricordo della moglie di Polesel, Nadia Vedovelli, che ha testimoniato la dedizione totale del marito: «I pazienti erano la sua priorità assoluta, non esistevano sabati o domeniche».

Il professor Valfrè, che negli anni ’80 fu tra i protagonisti del primo trapianto di cuore in Italia a Padova, ha sottolineato come la forza del reparto sia «la collaborazione tra discipline diverse, coordinate in un lavoro comune».

Infine, l’attuale direttore Minniti ha voluto ringraziare i predecessori e le équipe: «Siamo nani sulle spalle di giganti. Senza le conoscenze e l’esperienza trasmesse dai pionieri non saremmo quello che siamo oggi».

Secondo i dati nazionali più recenti, la cardiochirurgia trevigiana è l’unica in Veneto a raggiungere i massimi livelli di qualità sugli interventi più delicati, dalle valvuloplastiche ai bypass coronarici, con tassi di mortalità tra i più bassi in Italia. Un primato che conferma, ancora una volta, il ruolo del Ca’ Foncello come punto di riferimento per migliaia di pazienti non solo delle province di Treviso e Belluno, ma di tutto il Paese.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione