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Attualità
13.09.2025 - 14:25
Foto di repertorio
Tra applausi dentro la Basilica Palladiana e slogan in piazza Castello, è partito ufficialmente il Festival dell’Amicizia Italia–America, un evento pensato per rafforzare i legami culturali, storici ed economici tra il Veneto e gli Stati Uniti, ma che ha finito per polarizzare l’opinione pubblica locale.
La città, da sempre crocevia di scambi transatlantici ma anche sede di una significativa presenza militare americana, si ritrova ora al centro di un acceso confronto tra chi saluta il festival come opportunità di dialogo e chi invece lo accusa di oscurare, con toni celebrativi, le responsabilità geopolitiche statunitensi.
L’inaugurazione si è svolta nella sontuosa cornice del salone della Basilica Palladiana, dove hanno preso la parola esponenti di spicco del mondo istituzionale e diplomatico. Oltre al direttore del festival Jacopo Bulgarini d’Elci, erano presenti il sindaco Giacomo Possamai, Douglass Benning, Console generale degli Stati Uniti a Milano, Joseph Lonardo della National Italian American Foundation, Paolo Scaroni, presidente Enel (main sponsor), e l’ex ambasciatore Armando Varricchio, in rappresentanza del Ministero degli Esteri.
Parallelamente alla cerimonia ufficiale, piazza Castello si è riempita di manifestanti provenienti da tutto il Nordest, molti dei quali reduci dalla partecipazione alla marcia pro Palestina al Lido di Venezia durante la Mostra del Cinema. A partire dalle 16, circa 600 persone – secondo le stime della questura – hanno sfilato in corteo lungo le vie cittadine, con destinazione finale la base statunitense Dal Din, simbolo della presenza militare USA in città. Tra i cori più scanditi: “Fuori la NATO dall’Italia” e “Libertà per Gaza”. A promuovere la manifestazione sono state varie sigle dell’attivismo vicentino, sindacati di base e collettivi universitari.
Il centro storico è stato blindato per l’intera giornata, con misure straordinarie di sicurezza e controlli rafforzati da parte delle forze dell’ordine, al fine di prevenire tensioni e garantire il regolare svolgimento del festival.
Il Festival dell’Amicizia Italia–America proseguirà fino a domenica con una serie di incontri culturali, tavole rotonde, concerti, mostre e ospiti internazionali. Gli organizzatori ribadiscono la vocazione culturale e non diplomatica dell’iniziativa. Ma fuori dalle sale, il dibattito rimane acceso.
Vicenza si trova ancora una volta divisa tra l’apertura verso il dialogo internazionale e la richiesta, forte e diffusa, di non ignorare le crisi umanitarie in corso, prima fra tutte quella palestinese. Nel frattempo, il centro storico si prepara a vivere un fine settimana intenso: tra presenze VIP, turisti, curiosi e manifestanti, i riflettori nazionali sono tutti puntati sulla città del Palladio.
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