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Veneto escluso da gran parte degli incentivi per le auto elettriche: 466 Comuni tagliati fuori dal maxi ecobonus

Solo 16,8% dei Comuni veneti rientra nelle «Aree urbane funzionali» del Governo

Veneto escluso da gran parte degli incentivi per le auto elettriche: 466 Comuni tagliati fuori dal maxi ecobonus

Foto di repertorio

Una buona notizia per chi vuole passare all’auto elettrica, ma con una pesante nota negativa per il Veneto. Il Governo ha appena approvato un robusto pacchetto di incentivi per favorire la rottamazione delle auto a combustione e l’acquisto di veicoli elettrici, con contributi fino a 11 mila euro per i privati e 20 mila per le microimprese. Il fondo, finanziato con quasi 600 milioni di euro del Pnrr, rappresenta una delle iniziative più generose mai messe in campo in Italia per la transizione alla mobilità sostenibile.

Tuttavia, l’applicazione pratica di questo ecobonus si scontra con un limite deciso: i contributi sono riservati esclusivamente ai residenti nelle cosiddette «Aree urbane funzionali» (Auf), ossia città di almeno 50 mila abitanti e i loro comuni limitrofi di pendolarismo, secondo la definizione Istat. Il risultato è che in Veneto solo 94 Comuni su 560 rientrano in queste zone, lasciando fuori ben 466 enti locali, quasi l’84% del territorio.

A pagare il prezzo più alto sono le province di Belluno e Rovigo, completamente escluse, insieme a molte aree densamente popolate ma non riconosciute come Auf, come Bassano del Grappa, San Donà di Piave, Legnago, Cittadella, Conegliano, Montebelluna e Castelfranco Veneto. Una situazione paradossale, considerato che molte di queste città combattono da anni contro l’inquinamento atmosferico e adottano misure antismog.

Paolo Gamba, vicesindaco di Belluno, ha definito la situazione una beffa, sottolineando che la provincia di Belluno e quella di Rovigo continuano a essere marginalizzate nelle politiche regionali e nazionali, mentre proprio in queste zone la mobilità elettrica fatica a decollare. Secondo lui, gli incentivi avrebbero potuto rappresentare una svolta importante per cittadini e imprese.

Anche a Rovigo l’esclusione è stata accolta con perplessità. L’assessore all’Ambiente Andrea Denti ha osservato che i dati su cui si basano i criteri sono vecchi di oltre un decennio e ha chiesto un aggiornamento urgente, che possa consentire un accesso più ampio ai fondi.

Le fasce di incentivo variano in base all’ISEE: fino a 11 mila euro per redditi fino a 30 mila euro, 9 mila per chi rientra nella fascia fino a 40 mila euro. L’acquisto deve riguardare solo veicoli elettrici nuovi con prezzo massimo di 35 mila euro (IVA esclusa) e richiede la rottamazione di un veicolo termico fino a Euro 5.

Giorgio Sina, presidente di Confcommercio Auto-Moto Veneto, ha definito una contraddizione il fatto che gli incentivi siano limitati alle sole Auf, poiché ciò esclude molti centri abitati importanti e penalizza la diffusione della mobilità elettrica. Ha inoltre fatto sapere che i ticket per accedere al bonus non sono ancora prenotabili, segno che il Governo potrebbe rivedere i criteri, ampliando l’accesso anche alle realtà medie e piccole, particolarmente numerose in Veneto.

Dal fronte dei consumatori, Jacqueline Temporin Gruer, presidente di Adiconsum Veneto, ha sottolineato le conseguenze sulle famiglie periferiche e meno abbienti, affermando che questa esclusione rischia di aumentare le disuguaglianze. Ha chiesto criteri più trasparenti e un meccanismo di compensazione territoriale che garantisca almeno una quota minima per ogni provincia.

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