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16.09.2025 - 14:12
Park Vittoria
La definitiva rinuncia da parte dell’amministrazione Conte alla realizzazione del controverso park interrato in piazza Vittoria a Treviso segna un punto di svolta significativo nella politica urbana della città. Un passo indietro che, seppur temperato da tentativi di minimizzare il fallimento, rappresenta una chiara vittoria per i cittadini e le opposizioni politiche.
Questa decisione non solo annuncia la fine di un progetto impopolare, ma apre la strada a un ripensamento complessivo sul futuro della mobilità e dell’urbanistica del centro storico.
Il merito di questa inversione di rotta va attribuito principalmente ai cittadini, che si sono mobilitati con determinazione contro il progetto. Commercianti, residenti e attivisti hanno dato vita a una serie di azioni di protesta: esposizione di manifesti, partecipazione a sit-in, raccolta firme e incontri pubblici. La loro pressione, unita all’impegno delle opposizioni politiche, ha avuto il suo effetto.
Le forze politiche di sinistra e progressiste sono state protagoniste di questa battaglia, proponendo alternative concrete, tra cui il recupero del progetto dell’amministrazione Manildo, che prevedeva la realizzazione di un park multipiano in via Dandolo. Un’idea che, ora, anche la giunta leghista sta adottando, segno che la proposta ha una sua validità.
Non c’è dubbio che il fallimento della giunta Conte sul fronte dei parcheggi sia uno degli aspetti più rilevanti di questa vicenda. Nonostante le promesse fatte dal sindaco e dalle forze di governo locale fin da quando Conte era all’opposizione, la gestione dei parcheggi in città non ha prodotto i risultati attesi. In sette anni, l’amministrazione non è riuscita a sviluppare una politica concreta per risolvere i problemi legati alla sosta, con l’unica realizzazione degna di nota che è il multipiano in via Foscolo.
Il progetto del park interrato in piazza Vittoria ha occupato il centro della discussione per ben due anni, ma, alla fine, si è rivelato un errore di valutazione. Le soluzioni che oggi vengono presentate – come i multipark in via Foscolo e in via Dandolo – sono quelle che, seppur tardivamente, avrebbero potuto essere valutate già nel 2018.
Con i nuovi progetti di park multipiano, l’amministrazione ha dovuto ammettere implicitamente che la vera soluzione ai problemi di parcheggio non sta nell’introdurre più posti all’interno del centro storico, ma nel creare hub di sosta nelle aree periferiche. La mobilità intermodale diventa la chiave per un futuro sostenibile, in cui i parcheggi esterni (come quello in via Dandolo) sono collegati con mezzi pubblici (autobus, treni) che permettano di ridurre la pressione del traffico nel cuore della città.
Anche il nuovo parcheggio al "Cantarane" e l’uso a pagamento di alcuni stalli sono segnali che l'amministrazione sta lentamente cambiando rotta sulla gestione dei flussi di traffico in città. Grazie alla pressione delle opposizioni, sta emergendo una nuova consapevolezza: il centro storico deve essere sempre meno invaso da auto private.
Nonostante i passi avanti, resta un grande tema da affrontare: la questione dei parcheggi per i residenti e dei pendolari “espulsi” dal parcheggio dell’ex-pattinodromo. Se per i pendolari possono esserci soluzioni come via Lancieri di Novara o il multipiano in via Foscolo, la situazione per i residenti è più complessa.
Qui, la pedonalizzazione del centro storico potrebbe essere la soluzione. Una diminuzione delle auto all’interno delle mura potrebbe permettere la riservazione di parcheggi a pagamento per i residenti, ma anche la riduzione di questi stalli, per restituire spazio pubblico alle persone. Grazie all’introduzione di bus-navetta e altri mezzi di trasporto, il centro potrebbe finalmente tornare a essere un luogo di socialità, di relazioni e di vita urbana, lontano dal caos delle automobili in cerca di un posto dove parcheggiare.
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