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Un secolo di eccellenza industriale veneta

Il Sacchettificio Corazza compie 100 anni: da Ponte San Nicolò alla conquista del mercato globale

Fondata nel 1925, l’azienda padovana celebra un secolo di storia e guarda agli Stati Uniti

Il Sacchettificio Corazza compie 100 anni: da Ponte San Nicolò alla conquista del mercato globale

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Un secolo di attività e lo stesso simbolo: due elefanti che tirano un sacco, senza riuscire a romperlo. È così che il Sacchettificio Nazionale G. Corazza celebra i suoi 100 anni, con una festa che ha coinvolto oltre 600 persone tra dipendenti, famiglie, clienti e istituzioni.

Nato nel 1925 da un’intuizione di Giorgio Corazza, il sacchettificio ha iniziato la sua produzione a Roncaglia, scegliendo – controcorrente – sacchi in tela bianca di cotone, quando dominava la juta marrone. Dopo la guerra, la svolta: arriva la carta. Negli anni ’60, l’azienda resta saldamente in mano alla famiglia Corazza, fino alla transizione agli attuali proprietari, la famiglia Selmin, sul finire degli anni ’80.

Tra i protagonisti di questa lunga storia c’è Benito Selmin, classe 1936, che in Corazza ha trascorso una vita: entrato come bozzettista nel 1960, è stato direttore generale e poi proprietario. Sotto la sua guida, l’azienda ha affrontato la crisi degli anni ’70 e ’80 con una strategia chiara: innovazione, reinvestimenti e valorizzazione del capitale umano.

Nel 1998 nasce la divisione dedicata agli imballaggi flessibili in plastica, con un focus sul pet food, che oggi affianca la storica produzione in carta. I numeri parlano da soli: 230 dipendenti, 57mila metri quadrati di stabilimento, 90 milioni di euro di fatturato nel 2023, in crescita nel biennio successivo. I prodotti Corazza arrivano in 37 Paesi, con la Germania come primo mercato.

A raccontare il passato e il presente è Alessandro Selmin, oggi direttore generale:

“Questo traguardo non è un punto d’arrivo ma una base solida per continuare a crescere, internazionalizzarci e innovare. Guardiamo con fiducia ai prossimi 100 anni.”

La prossima tappa si chiama Stati Uniti: nel 2026 è prevista l’apertura di una sede oltreoceano, per rafforzare la presenza diretta sul mercato nordamericano.

Nel frattempo, anche Corazza deve affrontare le sfide del presente: in primis la carenza di manodopera. Mancano all’appello almeno 12 figure per il reparto produttivo. La formazione, totalmente interna, richiede dai 9 ai 12 mesi. L’attività produttiva si articola su tre turni, dal lunedì al venerdì, h24.

Le celebrazioni del centenario si sono tenute il 13 settembre all’Arena Polo Logistico: visite guidate, video storici, premiazioni per i dipendenti con maggiore anzianità, la presentazione del libro Il mondo in un sacchetto del giornalista Edoardo Pittalis, e infine cena, musica e fuochi d’artificio.

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