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Santa Giustina di Padova: chi era la martire che dà il nome alla grande basilica in Prato della Valle

Vergine, martire e copatrona della Diocesi: Santa Giustina è una delle figure più antiche del cristianesimo padovano

Santa Giustina di Padova: chi era la martire che dà il nome alla grande basilica in Prato della Valle

Foto di repertorio

Ogni 7 ottobre, Padova si raccoglie attorno alla memoria di Santa Giustina, una delle prime martiri cristiane e figura centrale nella storia religiosa e identitaria della città. Il suo nome è legato a una delle più imponenti chiese del Veneto — la Basilica di Santa Giustina, che sorge in Prato della Valle — e la sua figura rappresenta un simbolo di purezza, coraggio e fede incrollabile.

Ma chi era Santa Giustina? E perché è così importante per Padova?

Secondo la tradizione agiografica, Giustina nacque a Padova nel III secolo, in una nobile famiglia romana, cresciuta nella fede cristiana fin da giovanissima. Visse durante l’epoca delle grandi persecuzioni contro i cristiani, in particolare sotto l’imperatore Diocleziano, noto per la sua ferocia nel reprimere la nuova religione.

Giustina, rimasta vergine per scelta e dedita alla preghiera, fu arrestata a causa della sua fede e condannata a morte. Il martirio avvenne, secondo le fonti, nel 304 d.C., proprio nei pressi di Padova, in quello che oggi è Prato della Valle.

Venne trafitta da una spada: un colpo secco al cuore, tipico della pena riservata ai cristiani considerati "testardi" e non disposti ad abiurare.

Sul luogo del martirio, nel V secolo, venne costruita una chiesa per conservarne le spoglie: quella che col tempo divenne la Basilica di Santa Giustina. Rinnovata più volte nei secoli, l’attuale edificio risale in gran parte al XVI secolo ed è tra le più grandi basiliche d’Europa.

La chiesa, che accoglie anche le reliquie di altri santi (tra cui San Luca evangelista), è un importante centro spirituale e ancora oggi custodisce la tomba di Giustina in una cappella dedicata, meta di pellegrinaggi e luogo di raccoglimento.

Il titolo di “protomartire” indica che Giustina fu tra le prime a morire per la fede cristiana in quella zona. Viene venerata non solo come santa, ma come copatrona della Diocesi di Padova, accanto a San Prosdocimo, il primo vescovo della città.

Il culto di Santa Giustina si diffuse rapidamente in tutta l’area veneta, tanto che numerose chiese, cappelle e comunità cristiane le furono dedicate nel corso dei secoli.

Ogni anno, il 6 e 7 ottobre, la città di Padova si raccoglie nella festa liturgica in suo onore. Vespri, messe solenni e canti riuniscono fedeli e comunità provenienti da tutta la Diocesi. Non è solo una commemorazione religiosa, ma anche un atto di identità collettiva, che ricorda il legame profondo tra la città e la sua santa martire.

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