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SOS nutrie
07.10.2025 - 09:54
Foto di repertorio
La Regione Veneto alza il livello di guardia contro l’invasione delle nutrie e lancia un piano straordinario per contenerne la diffusione. L’iniziativa, presentata al Centro ambientale archeologico di Legnago, coinvolge direttamente i Consorzi di bonifica, chiamati ora a individuare le aree più colpite, coordinare le operazioni di cattura e abbattimento, e gestire lo smaltimento delle carcasse in collaborazione con aziende specializzate.
La misura più discussa – ma anche la più concreta – è l’introduzione di un incentivo economico: 3 euro per ogni nutria abbattuta. Per il solo Consorzio Veronese sono stati stanziati 175 mila euro, mentre all’Alta Pianura Veneta ne spettano 97 mila. L’obiettivo? Eliminare fino a 90 mila esemplari, cercando di contenere una popolazione stimata nel solo Veronese in oltre 250 mila unità.
Le nutrie, dette anche "castorini", sono una specie invasiva originaria del Sud America, introdotta in Italia per il commercio di pellicce. Abbandonate negli anni Settanta, hanno colonizzato rapidamente le pianure venete, scavando tane che compromettono la tenuta degli argini e aumentando il rischio di cedimenti in caso di piena.
Nel 2024 sono stati abbattuti circa 30 mila esemplari nel solo Veronese – quasi la metà del totale regionale – ma, secondo il biologo Ivano Confortini, questi numeri non sono sufficienti.
Per la Regione del Veneto, il piano è solo l’inizio di una strategia a lungo termine.
Non si punta all’eradicazione totale della specie – obiettivo ritenuto irrealistico – ma a un contenimento stabile che garantisca sicurezza idraulica e ambientale. La lotta alle nutrie si conferma, quindi, una sfida complessa che incrocia gestione del territorio, tutela ambientale e risorse pubbliche. Con tre euro a testa, ogni nutria abbattuta diventa parte di un bilancio ecologico più grande.
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