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Giovanni Manildo in Polesine: «Un Veneto che cresce tiene insieme memoria, innovazione e giustizia sociale»

Giornata di campagna elettorale nel Rodigino per il Centro Sinistra: tomaggio a Matteotti e ai martiri di Villamarzana e incontri con cooperative e imprese polesane

Manildo davanti alla tomba di Matteotti

Manildo davanti alla tomba di Matteotti

Una giornata all’insegna della memoria, dell’impegno sociale e dello sviluppo economico quella che ha visto protagonista Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto per il centrosinistra, impegnato oggi in un lungo tour nel Polesine.

La prima tappa è stata Fratta Polesine, dove Manildo ha deposto un mazzo di fiori sulla tomba di Giacomo Matteotti, figura simbolo della libertà e della democrazia italiana. Poi il passaggio a Villamarzana, insieme al sindaco Daniele Menon, per rendere omaggio ai 43 martiri dell’eccidio fascista e visitare il museo e la sala consiliare dedicata allo stesso Matteotti.

«Questa giornata – ha dichiarato Manildo – è un viaggio nella storia e nel futuro. Partiamo dalla memoria viva di chi ha sacrificato la vita per la libertà, ma guardiamo anche a chi oggi costruisce il domani, nelle imprese, nelle cooperative e nel lavoro quotidiano».

Nella seconda parte della mattinata, l’ex sindaco di Treviso ha incontrato a Rovigo le cooperative La Rosa e Zico, che operano nel campo dei servizi sociali. Qui ha ascoltato le testimonianze di operatori e volontari impegnati con anziani, persone fragili e giovani. «Dopo trent’anni di governo regionale di destra – ha detto – il Polesine è rimasto senza una vera rete pubblica di assistenza. Serve ricostruire una prossimità sociale che nessuno lasci indietro».

Il pomeriggio è stato dedicato all’Altopolesine, con una visita al distretto della giostra, eccellenza industriale nota nel mondo ma ancora poco valorizzata. Manildo ha incontrato imprenditori del settore al museo civico di San Pietro Polesine, visitando anche una delle aziende storiche del comparto. «Qui ci sono talento e tradizione artigiana – ha commentato –: un patrimonio da promuovere come simbolo del Veneto che lavora e crea bellezza».

Infine, un richiamo alla necessità di dare concretezza alla Zona Logistica Semplificata (ZLS), misura pensata per rilanciare l’economia del territorio. «Dopo anni di promesse, è ora che la ZLS diventi realtà – ha concluso –. Governo e Regione sono già in ritardo: il Polesine non può aspettare ancora».

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